Antonio Fraschilla di Repubblica racconta che la maggioranza ha intenzione di promuovere l’istituzione di una riserva militare su base volontaria.
Non è più il tempo della leva obbligatoria, ma lo scenario mondiale obbliga a ripensare i meccanismi di difesa nazionale: Antonio Fraschilla di Repubblica racconta che nelle scorse ore Nino Minardo, presidente della commissione Difesa della Camera (è della Lega, ma per ragioni tecniche è transitato nel gruppo misto), ha presentato un disegno di legge col quale propone l’istituzione di una riserva militare («riserva ausiliaria dello Stato»), su base volontaria, costituita di almeno 10.000 cittadini «in congedo che abbiano prestato servizio come volontari in ferma triennale o in ferma iniziale», rapidamente mobilitabili «in caso di urgente necessità». La discussione inizierà l’8 luglio.
Tra gli obblighi per i riservisti, racconta Repubblica, il disegno di legge inserisce la reperibilità, un test annuale per l’accertamento dei requisiti psicofisici necessari per il richiamo in servizio e la frequenza di corsi, di almeno due settimane ogni anno, per l’addestramento. Il compenso previsto è di circa 6.000 euro l’anno.
Franchilla scrive che «il modello che si vorrebbe seguire è quello dell’Austria», che prevede «un massimo di 35.000 riservisti, tra ex militari di leva volontaria, obbligati a 30 giorni di addestramento all’anno per almeno cinque anni».
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