Incontro tra Annamaria Bernini e la cabina di regia del mondo venatorio

Incontro tra Annamaria Bernini e la cabina di regia del mondo venatorio
© NorthWerk Photography

C’è anche la richiesta di vigilare sul recepimento nazionale della Direttiva Armi e di semplificare la burocrazia su visite mediche e rinnovo del porto d’armi tra i temi scaturiti dall’incontro tra Annamaria Bernini e la cabina di regia del mondo venatorio.

Incontro tra Annamaria Bernini e la cabina di regia del mondo venatorio
© NorthWerk Photography

Consapevolezza del ruolo dei cacciatori, forte presidio del territorio e insostituibili volontari al servizio della comunità. E poi ancora luce accesa sul recepimento nazionale della Direttiva armi, sulla possibilità di coinvolgere i cacciatori nelle attività di controllo, sulla semplificazione e unificazione burocratica in tema di visite mediche e rinnovo del porto d’armi. Insieme alla necessità di ripensare il ruolo dell’Ispra, sono questi i punti cruciali scaturiti dall’incontro tra Annamaria Bernini e la cabina di regia del mondo venatorio, ai quali la capogruppo di Forza Italia al Senato ha promesso di dare seguito nella propria attività parlamentare. Accompagnata dalla senatrice Fiammetta Modena e dall’onorevole Catia Polidori, la Bernini ha ascoltato le considerazioni delle associazioni venatorie che chiedono “una maggior attenzione della politica nei confronti del ruolo della caccia all’interno del Paese”. Federcaccia, Arcicaccia, Libera Caccia, Anuu, Italcaccia, Eps e Cncn sottolineano inoltre “l’immotivata assenza dello Stato sul tema della gestione faunistica”. A differenza degli altri Paesi europei, l’amministrazione centrale “non investe in alcun modo sulla figura del cacciatore e sulle sue competenze e potenzialità a servizio di tutta la comunità”. Dell’incontro ha dato notizia la stessa cabina di regia unitaria del mondo venatorio.

Cacciatori, Rai e informazione

L’organismo che riunisce le principali associazioni venatorie ha poi deciso di procedere presso l’Agcom ed eventualmente la commissione di vigilanza Rai perché il mondo dell’informazione, e in particolare il servizio pubblico, siano richiamati ancora una volta “con fermezza” a un corretto approccio ai temi ambientali e faunistici e alla pratica venatoria.