Associazioni venatorie contro Il Fatto Quotidiano

Hunter

Federcaccia, Enalcaccia, Anuu, Arcicaccia, Libera Caccia, Italcaccia, Eps e Cncn contestano l’articolo di Fabio Balocco che ha scritto di incidenti venatori partendo dai dati dell’Associazione vittime della caccia.

Le associazioni venatorie riunite nella cabina di regia unitaria del mondo venatorio contestano l'articolo di Fabio Balocco che sul sito de Il Fatto Quotidiano utilizza i dati dell'Associazione vittime della caccia sugli incidenti venatori.
© Fabrika Simf

Non è per “contestare i dati dell’Associazione vittime della caccia riportati dall’autore [dell’articolo, Fabio Balocco, nda]”, senza peraltro che si pensi che “si trovino corretti”. Ma è per rimettere a fuoco la giusta immagine della caccia, valutata negativamentequale attività nel suo complesso” senza che la posizione sia “suffragata da un minimo di oggettività”. Federcaccia, Enalcaccia, Anuu, Arcicaccia, Libera Caccia, Italcaccia, Eps, riunite nella cabina di regia unitaria del mondo venatorio insieme a Cncn in vista delle elezioni politiche del 4 marzo, prendono posizione contro il portale de Il Fatto Quotidiano: un articolo comparso sul sito riporta i dati dell’associazione che fissa a 114 il numero degli incidenti venatori occorsi nell’ultima stagione e contesta diversi aspetti della caccia.

Per noi”, scrivono le associazioni venatorie, “se a fine stagione ci fosse da registrare anche solo un incidente di poco conto sarebbe sempre troppo”. Ma non si può pensare che la caccia porti “all’estinzione di qualche specie; anzi, se molte sono aumentate – parliamo di cervi, caprioli, daini, ma anche di lepri e altre specie – è proprio perché lo ha consentito una corretta e attenta gestione, anche attraverso il prelievo”. La caccia e i cacciatori “non alterano l’ambiente, come lei dichiara in chiusura del suo articoletto. O meglio, in certi casi riescono a farlo. Migliorandolo, recuperando aree e zone depresse e abbandonate, tenendo sotto controllo le specie opportuniste e invasive che decimano i prodotti di campi e il lavoro degli agricoltori”. Decisa la chiusa: “ideologia e preconcetti, un mix micidiale che altera i fatti. E uccide la verità”.