Corte suprema respinge causa del Messico contro produttori di armi

Corte suprema respinge causa del Messico contro la Smith & Wesson
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La Corte suprema degli Stati Uniti ha respinto la causa del governo messicano contro la Smith & Wesson e altri sei produttori di armi.

Durante il processo il governo messicano non è riuscito a dimostrare che i sette produttori che aveva citato in giudizio (capofila la Smith & Wesson; poi Barrett, Beretta Usa, Century Arms, Colt, Glock e Ruger) abbiano favorito la vendita illegale di armi a trafficanti e criminali che agiscono al di là della frontiera: è con questa motivazione che all’unanimità la Corte suprema (sentenza 23-1141) ha chiuso la causa fin qui mantenuta viva dalla Corte d’appello del primo circuito.

In generale, il Protection of lawful commerce in arms act (2005) vieta di procedere contro i produttori per i reati commessi con le armi; il governo messicano aveva cercato d’infilarsi nello spazio lasciato da un’eccezione, ossia il favoreggiamento consapevole del traffico a favore dei cartelli.

I giudici però sono certi: la denuncia del Messico, si legge nella sentenza, «non individua alcuna specifica transazione criminale che presumibilmente gli imputati abbiano favorito»; per accusare i produttori «di aver rifornito consapevolmente un certo numero di rivenditori disonesti» ci sarebbe invece stato bisogno di prove «plausibili di favoreggiamento pervasivo, sistemico e consapevole».

Non è possibile accusare di favoreggiamento i produttori «per il solo fatto che anche alcuni esponenti dei cartelli criminali preferiscono queste armi», con nomi spagnoli o grafiche che alludono alla storia del Messico: possono piacere a milioni d’ispanoamericani rispettosi della legge.

I commenti alla sentenza

Secondo la Cnn è molto probabile che pur di ottenere un verdetto unanime la Corte abbia evitato «di addentrarsi in un’analisi più ampia, che avrebbe potuto proteggere ulteriormente i produttori da futuri contenziosi».

Di «causa ridicola» finalmente archiviata parla Mark Smith, presidente e amministratore delegato della Smith & Wesson, che descrive la sentenza della Corte suprema come «una grande vittoria per il nostro settore, la sovranità americana e ogni cittadino che desideri esercitare i propri diritti». Dietro la mossa del governo del Messico ci sono «gruppi di attivisti contrari al secondo emendamento», che «abusano del sistema giudiziario per promuovere il proprio programma anticostituzionale». Smith chiude rivolgendosi «a tutti i patrioti americani: potete stare certi che la Smith & Wesson combatterà sempre per i vostri diritti costituzionali».

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