Il governo ha approvato un decreto legislativo che entro il 2033 si pone l’obiettivo di portare a 160.000 uomini il contingente in forza a esercito, aeronautica e marina militare.
Entro il 2033 il personale militare italiano in forza all’esercito, all’aeronautica e alla marina dovrà aver raggiunto la quota di 160.000 uomini, 10.000 in più rispetto al contingente attuale: si pone quest’obiettivo il decreto legislativo approvato ieri dal consiglio dei ministri su proposta di Guido Crosetto, titolare della Difesa, in attuazione della legge 201/23; il provvedimento, si legge nella nota del governo, «modifica il codice dell’ordinamento militare sul sistema di reclutamento e sulle progressioni di carriera».
Il decreto rimodula il percorso formativo degli ufficiali in accademia e il trattamento economico degli aspiranti, introduce una ferma obbligatoria di cinque anni per gli allievi reclutati tramite concorso pubblico, per i volontari in ferma prefissata amplia le possibilità di accedere ai concorsi straordinari per sergenti, fino al 2030 aperti anche a personale civile (età massima 32 anni) «in presenza di specifiche esigenze funzionali».
Fino al 2033 le misure transitorie innalzano a 40 anni il limite d’età per il personale già in servizio che vuole partecipare al concorso per ufficiali; si prevedono concorsi straordinari per i militari laureati che intendono diventare marescialli.
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