I cacciatori uniti sul recepimento della Direttiva armi

Disciplina dell’adeguata custodia. Consenso all’acquisto di armi da parte dei familiari conviventi. Mancato rinnovo ex articolo 43 del Tulps nonostante la riabilitazione. Ecco i punti critici evidenziati dalla cabina di regia del mondo venatorio nel corso dell’incontro con cinque parlamentari leghisti.

Il recepimento della Direttiva armi non deve essere più restrittivo rispetto al testo originale. È la richiesta rivolta dalla cabina di regia del mondo venatorio ai parlamentari leghisti Cinzia Bonfrisco, Luca Briziarelli, Guido Guidesi, Gianni Tonelli e Giuseppina Castiello. Punto primo: la disciplina della custodia deve essere uniformata su tutto il territorio nazionale. Non essere lasciata a discrezione dei singoli presidi di pubblica sicurezza. Punto secondo: il legislatore deve verificare l’impatto reale dell’obbligo di avallo da parte dei conviventi di chi acquista un’arma. In terzo luogo, ma non ultimo per importanza, i cacciatori chiedono che siano rimodulati i criteri per la mancata concessione del porto d’armi ex articolo 43 Tulps, nonostante la riabilitazione.

La posizione della Lega

I senatori e i deputati del Carroccio sono stati richiamati agli impegni presi con la sottoscrizione del manifesto presentato prima delle elezioni politiche. E la delegazione leghista ha ricordato di aver sempre sostenuto le posizioni del settore e ha dimostrato apprezzamento per la costituzione di una cabina di regia unitaria. È fondamentale, fanno sapere dalla Lega nelle ore decisive per la formazione del governo, invertire la tendenza culturale della società in tema di armi e caccia. La percezione dell’opinione pubblica, commentano, può cambiare solo se si investe sempre più nel campo della comunicazione. La partita sul recepimento della Direttiva armi è appena cominciata.