Leica ER 6,5-26×56 LRS: l’ottica per chi pensa in grande

Leica ER 6,5-26x56 LRS

Un magnifico strumento pensato per chi non ha timore di eseguire tiri a lunga distanza e per il tiratore che non ammette compromessi

Leica ER 6,5-26x56 LRSLeica è una delle aziende storiche nel settore delle ottiche, con un passato glorioso di strumenti da osservazione: dai microscopi ai binocoli, passando per gli spektive. Sono ormai una solida realtà pure le ottiche da puntamento che, essendo una branca relativamente giovane, costituiscono una gamma in fortissima espansione. Quella che verrà presentata in queste pagine è appunto una di queste novità e va a coprire un settore ancora lasciato scoperto dall’azienda tedesca: quello del tiro a lunga distanza, sia a caccia che in poligono. Si tratta del Leica ER 6,5-26×56 LRS, un modello ER, quindi caratterizzato da un fattore di zoom 4x, non illuminato, che parte da un ingrandimento minimo di 6,5x per arrivare a un massimo di 26x grazie alla generosa campana da 56 mm e soprattutto alla strepitosa qualità delle lenti Leica, che per inciso garantiscono una trasmissione delle luce pari o superiore al 90%. La luminosità è, addirittura, come vedremo in seguito, superiore alle necessità di uno strumento simile. Leica ER 6,5-26x56 LRSL’esemplare testato non ha reticolo balistico quanto piuttosto una torretta splendidamente realizzata abbinata a un reticolo 4a. Questo è un dettaglio su cui abbiamo intenzione di soffermarci un poco; chi ha intenzione di eseguire tiri che necessitano della compensazione della traiettoria tramite click ha bisogno di una meccanica straordinariamente affidabile. Un click deve essere un click, senza approssimazioni, ritardi, incertezze. In questo dobbiamo dire che tutti i prodotti Leica, con il loro meccanismo in acciaio, sono veramente ineccepibili. Francamente ho per le mani questo gioiellino da non molto tempo ed è stato un periodo anche piuttosto congestionato che non mi lasciato l’occasione per fare tutte le prove che avrei voluto sulla lunga distanza, ma solo su distanze intermedie (100 e 200 metri in particolare) e soprattutto per uno studio di ricarica su un calibro piuttosto interessante (il 6XC) che pubblicherò in un futuro prossimo. Leica ER 6,5-26x56 LRSQuindi ho avuto occasione di far correre parecchio la meccanica ma non di metterla alla frusta anche sulle lunghe distanze; francamente sono molto sereno visto che dà la stessa sicura sensazione del mio fidatissimo Magnus 2,4-16×56, che invece ho testato (sulla carta) a distanze decisamente importanti e con una sicurezza veramente fuori dall’ordinario. Rispetto al Magnus, in questo caso la torretta è semplificata: niente coperture e blocchi, ma una bella rotellona facilmente accessibile, a dimostrazione che quello del tiro a segno è un mercato che questo prodotto corteggia senza pietà. Sempre a questo riguardo è giusto ricordare un altro dettaglio: pur avendo un’escursione significativa, ogni click muove  meno di 5 mm a 100 metri, ovvero 1/6 di MOA, perfetto per poter raggiungere la zona centrale del bersaglio e fare punti. Naturalmente, considerata la destinazione d’uso, a quest’ottica non poteva mancare il correttore di parallasse: è stato posizionato sulla terza torretta, in modo da poterla regolare finemente con la necessaria comodità, con l’arma imbracciata e il bersaglio in punteria; questa soluzione consente un montaggio più basso rispetto all’asse della canna ed è anche meno soggetto a infiltrazioni di acqua e umidità.

La prova sul campo del Leica ER 6,5-26×56 LRS

Come accennato, nel breve tempo nel quale ho finora avuto a disposizione quest’ottica (dico così perché non ho nessuna intenzione di mollarla) ho fatto più che altro molto poligono, sia durante le XC che in un’occasione particolare e pubblica. Leica ER 6,5-26x56 LRSDal 23 al 26 ottobre 2015 si è infatti tenuto in Repubblica Ceca un corso specifico sulla caccia al daino, nel quale sono stato invitato come relatore per gli argomenti di balistica e per le tecniche di tiro: sono stato ben lieto di portare il mio K95 in questo calibro per eseguire alcuni test e far provare l’ottica anche ad altri tiratori/cacciatori. Tutti ne sono rimasti tutti entusiasti: luminosità eccelsa e meccanica di una fedeltà degna del miglior molosso, come si è visto in un rapido controllo dell’azzeramento. Sinceramente questa combinazione ha anche un particolare primato: è l’unica in mio possesso con la quale non ho ancora abbattuto nulla, ma che ha già due prede sulla coscienza. Viste infatti la precisione e la docilità alla spalla, oltre alle eccellenti prestazioni dello strumento ottico, l’ho prestata (volentieri) a due cacciatori che ci hanno abbattuto rispettivamente un vitello di daino e un piccolo di capriolo. Non capita spesso di poter fare una comparazione a 20 mani e mi sembrava particolarmente giusto mettere a disposizione questo meraviglioso strumento, visto che Forest Italia (distributore di Leica nel nostro Paese) era uno sponsor tecnico di questa iniziativa.

Pregi e difetti del Leica ER 6,5-26×56 LRS

La luminosità è eccellente, gli ingrandimenti molto alti e la meccanica spettacolarmente affidabile e precisa; i difetti sono in realtà caratteristiche insite nella stessa natura dell’ottica. Il primo è che risulta piuttosto ingombrante, in particolare per la lunghezza, che mal si sposa con le armi dotate di tacca di mira (del resto le cacce in cui quest’ottica ha senso vedono le mire metalliche come un impaccio); il secondo è che il reticolo molto sottile è difficile da individuare quando le condizioni di luce sono precarie.

Leica ER 6,5-26x56 LRS
Primo piano di torretta balistica e parallasse

Anche qui valgono però le solite considerazioni: è uno strumento che ha la sua ragion d’essere nei tiri lunghi, che presuppongono per forza di cose una buona luce, e il reticolo sottile è assolutamente necessario per un buon posizionamento del reticolo nella zona voluta della sagoma. Rimane abbastanza frustrante però essere in altana, riuscire a leggere bene un animale ed avere difficoltà a tiralo perché si vede poco il reticolo: in questo caso avere un dot illuminato sarebbe vitale e potrebbe essere un buon upgrade per il futuro. Il fatto di non avere l’illuminazione però aiuta a contenere peso fisico e monetario: nonostante la sua imponenza, lo strumento rimane infatti sotto gli 800 grammi e, nonostante le prestazioni stellari, resta al di sotto dei 2.000 euro di listino al pubblico, entrambe caratteristiche al limite dello stupefacente. È uno strumento che mi esalta talmente tanto che mi sta facendo tornare la voglia di fare qualche garetta…

 

Il tiro a lunga distanza a caccia

Molto si è scritto e molto si dibatte sul tiro a lunga distanza a caccia: è un tema scottante affrontato più volte su questa rivista, anche da chi scrive. In breve: non mi piace e lo faccio il meno possibile. Ma ci sono delle cacce (quelle di montagna, che peraltro non mi appassionano) in cui può capitare abbastanza endemicamente ed è meglio essere preparati a farlo. In questi casi è necessario, tra le altre cose, avere uno strumento con queste caratteristiche: un variabile con buona escursione, per poter individuare l’animale a bassi ingrandimenti e poi affinare il puntamento su quelli maggiori, e una meccanica su cui contare veramente, sia per mantenere lo stesso punto di impatto al variare degli ingrandimenti che per le correzioni della torretta.

Obora Hunting Academy Danilo Liboi

Iniziativa ambientata nello scenario mozzafiato di Obora, riserva della famiglia Kinský dal Borgo, opportunità molto valida per i cacciatori che vogliono affinare la loro tecnica o per quelli che vogliono avere una base solida. Uno dei vantaggi principali è il contesto della struttura che offre, oltre all’eccellente ospitalità, l’opportunità di abbinare corsi teorici (sala convegni), a quelli pratici (campo di tiro e macelleria), a uscite di caccia: la base logistica è infatti al centro di una meravigliosa riserva di circa 900 ettari zeppa di daini e mufloni. I corsi prevedono diversi relatori, tutti competenti in diverse materie, tra cui Franco Perco, Ettore Zanon e Carlo Kinský, oltre all’autore. Come è intuibile dal nome della scuola, uno dei primi relatori (oltre che propugnatori di questa iniziativa) era il “nostro” Danilo Liboi, a cui ora è dedicata.

 

I reticoli disponibilileica-er-65-26x56-lrs-11

La scelta dei reticoli non è ampia ma ben calibrata: quello che ho scelto è il più semplice 4A con una croce molto sottile (la copertura dell’intersezione copre 3 mm a 100 mt), la soluzione migliore secondo il punto di vista di chi scrive per piazzare una palla con assoluta precisione. Per compensare la traiettoria ci si avvale della torretta balistica. Per chi invece si trova più a suo agio con i reticoli balistici, Leica ne offre due: uno calibrato per la traiettoria dei calibri standard (il Ballistic, foto B) e uno invece calibrato su quelli magnum (il Ballistic Magnum, foto C).

 

La torretta balistica secondo LeicaLeica ER 6,5-26x56 LRS

Semplice come l’acqua e molto funzionale: una volta azzerata l’ottica, si svitano le due brugole poste in cima alla torretta, la si riporta sullo zero e da lì si può lavorare per costruire la propria tabella balistica; gli indici numerici sono ben visibili e indicano i cm a 100 metri, anche se forse sarebbe stato preferibile il MOA. L’escursione è veramente ampia, ben 70 cm a 100 metri (oltre 20 MOA). Ma questi sono solo numeri e non sono risolutivi: quello che fa la differenza è la meccanica ineccepibilmente affidabile. Solo con questo presupposto una torretta balistica è veramente utilizzabile.

SCHEDA TECNICA Leica ER 6,5-26×56 LRS

Produttore: Burris

Ingrandimento: 6,5-26x

Diametro obiettivo: 56 mm

Reticoli disponibili: 4A, Mag Ballistic, Ballistic

Campo visivo (a 100 metri): 5,5 -1,5 metri

Click: 1/6 MOA

Peso: 780 g

Lunghezza: 395 mm

Note: parallasse regolabile

Prezzo: 1.995 euro

045-8778772 / info@forestitalia.com

 

da Cacciare a palla 01/2016 testo e foto di Vittorio Taveggia