No alle armi d’assalto per la difesa personale, decisione storica negli Stati Uniti

Armi d'assalto
Archivio Shutterstock / Eugene Berman

Il provvedimento si limita al Maryland, ma sancisce un principio generale: gli Stati possono vietare il possesso delle armi da guerra senza violare la Costituzione federale

No alle armi d’assalto per la difesa personale, decisione storica negli Stati Uniti
Archivio Shutterstock / Eugene Berman

Il secondo emendamento non copre le armi d’assalto. È la decisione della Corte d’Appello federale di Richmond che ha dato ragione allo Stato del Maryland. Annapolis aveva infatti stabilito la messa al bando di 45 armi d’assalto. “Non abbiamo il potere di estendere la protezione del secondo emendamento alle armi da guerra. Lo scrive il giudice Robert King nelle motivazioni della sentenza. “Il provvedimento fa legittimamente parte delle norme di legge che possono essere applicate dalle istituzioni senza eccezioni sollevate da un tribunale”.

La Nra: un provvedimento assurdo

Immediata la levata di scudi dell’Nra. “È assurdo pensare che il secondo emendamento non copra alcune delle armi più diffuse negli Stati Uniti“. La portavoce Jennifer Baker segnala come la Costituzione difenda da sempre “le armi che si utilizzano comunemente per la difesa personale.
La Nra calcola tra i 5 e i 10 milioni il numero di AR-15s presenti negli Stati Uniti.
Ma sono pronte a combattere anche le associazioni antiarmi. Elizabeth Banach, dei Cittadini del Maryland per la prevenzione della violenza, considera la decisione “una prova travolgente che le misure di controllo delle armi sono costituzionali. In una dichiarazione della Banach si legge che “la legge del Maryland deve diventare un modello per le politiche nazionali”.