Carabinieri: intensificate le attività anti bracconaggio e i controlli sull’attività venatoria

caccia carabinieri: proposte su nuovi ATC in Toscana
Archivio Shutterstock / SVShot
caccia carabinieri: proposte su nuovi ATC in Toscana
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Intensificati su tutto il territorio nazionale i controlli dei reparti territoriali e dei Carabinieri Forestale.

Il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri ha impartito disposizioni a tutti i reparti territoriali e alla specialità forestale, che si avvale dell’ausilio di 83 gruppi e circa mille tra comandi stazione e nuclei tutela biodiversità, affinché vengano intensificate le operazioni di controllo sull’attività venatoria e soprattutto quelle di prevenzione e contrasto al bracconaggio.

In merito alla caccia, si ricorda che di recente la normativa è stata modificata per quanto riguarda i munizionamenti e le importazioni di specie selvatiche dall’estero; sono poi soltanto due i colpi che può contenere il serbatoio dei fucili a canna liscia, mentre la carabina per la caccia al cinghiale ne potrà contenere fino a cinque.

La fauna selvatica è patrimonio tutelato nell’interesse della comunità nazionale e internazionale. L’Arma dei Carabinieri, attraverso l’attività delle strutture operative centrali e periferiche, difende la vita delle specie selvatiche, autoctone ed esotiche, garantendo anche la conservazione dei loro habitat naturali. In particolare, con l’ausilio della Sezione operativa anti bracconaggio e reati in danno degli animali (SOARDA), dipendente dal Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi, struttura specializzata che opera congiuntamente alle strutture territoriali negli interventi contro il bracconaggio, controlla il corretto esercizio dell’attività venatoria e svolge complesse indagini relative al traffico di fauna selvatica, animali da reddito e d’affezione e opera contro il maltrattamento animale.

Occorrono comportamenti responsabili

L’Arma dei Carabinieri invita tutti coloro che praticano l’attività venatoria a comportamenti responsabili nel rispetto della normativa vigente. Il cacciatore deve collaborare sempre più con gli enti preposti alla gestione del patrimonio faunistico e naturale del nostro Paese. In questo contesto si inserisce l’importante opera di vigilanza sul territorio svolta dai Carabinieri, che in questo periodo verrà intensificata per prevenire gli incidenti e reprimere gli episodi di bracconaggio.

Reati e illeciti in numeri

Nell’ambito dell’applicazione delle norme per la protezione della fauna selvatica e a protezione del prelievo venatorio, i Carabinieri Forestale hanno accertato, nel corso del 2016, 681 reati. Le persone denunciate sono state 465. Gli arresti sono stati 8, le perquisizioni effettuate 83. Sono stati accertati, inoltre, oltre 1568 illeciti amministrativi per un importo totale delle sanzioni notificate pari a circa 221.206,76 euro.

Nel 1° semestre del 2017, invece, i reati accertati sono stati 233, con 159 persone denunciate, 4 arrestate e 35 perquisizioni effettuate. Sempre nel corso del 1° semestre del 2017 inoltre, gli illeciti amministrativi sono stati 498 per un importo totale di 64.117,58 euro.

La legge conferma il divieto di utilizzo delle reti da uccellagione. Si evidenzia, inoltre, che è vietata la cattura degli uccelli in natura da utilizzare come richiami vivi, mentre continua a essere legittimo l’eventuale uso di volatili da allevamento.

Alcuni consigli

Ecco alcuni consigli dei Carabinieri Forestale per una caccia rispettosa delle regole:

1) non cacciare, per un periodo non inferiore a dieci anni, sulle superfici boschive percorse da incendi. Le informazioni relative a tali aree sono reperibili presso i catasti comunali;

2) controllare meticolosamente lo stato delle armi, del munizionamento e dell’equipaggiamento personale, e rispettare sempre le disposizioni sull’uso e/o sul trasporto dei mezzi di caccia;

3) verificare la regolarità dei documenti necessari per l’esercizio venatorio (porto d’armi, licenza di caccia, assicurazione, tesserino venatorio regionale eccetera);

4) provvedere al pagamento delle tasse governative e regionali nonché a tutti gli adempimenti richiesti dagli Ambiti territoriali di caccia (ATC) e dai Comprensori alpini (CA), previsti dalle rispettive normative regionali;

5) accertarsi correttamente di quali siano i confini di eventuali Parchi e aree protette o di altre zone all’interno delle quali è assolutamente vietata la caccia;

6) documentarsi correttamente su quali siano i limiti dei propri ambiti territoriali di caccia e prestare la massima attenzione alle aree denominate Zona a protezione speciale, all’interno delle quali l’attività venatoria è disciplinata in modo particolare, così come specificato nei vari calendari venatori, e alle zone umide, dove si ha l’obbligo di utilizzare munizioni con pallini non tossici;

7) conoscere bene le disposizioni del calendario venatorio provinciale ed eventualmente dei regolamenti relativi alla raccolta funghi o di altri prodotti delle zone boscate;

8) essere sempre certi delle specie selvatiche per le quali è consentito il prelievo venatorio; la selvaggina che non si riconosce o che non si vede distintamente non deve essere abbattuta;

9) rispettare rigorosamente le distanze di sicurezza previste dalla legge per edifici, qualunque via di comunicazione, mezzi agricoli al lavoro nonché appostamenti di caccia fissi o temporanei; anche in caso di un minimo dubbio evitare ogni esplosione potenzialmente pericolosa;

10) rispettare sempre l’ambiente circostante ed evitare di abbandonare rifiuti di ogni genere, ma soprattutto i bossoli delle cartucce;

11) detenere, trasportare e gestire i cani in maniera rispettosa delle norme e delle loro esigenze comportamentali;

12) si raccomanda il massimo rispetto delle colture agricole.

Per informazioni più dettagliate i cacciatori potranno rivolgersi ai gruppi Carabinieri Forestale e ai comandi Stazione Forestale dislocati su tutto il territorio nazionale o chiamare il numero gratuito di emergenza ambientale 1515, a disposizione di tutti i cittadini 24 ore su 24.