Colt Defense M4 Navy calibro .223 Rem, nata per i Navy Seals

Colt Defense M4 Navy calibro .223 Rem, nata per i Navy Seals
La Colt M4 Carbine Navy ha la classica linea delle armi basate su piattaforma AR15; ha canna da 12 pollici e calcio regolabile su quattro posizioni

La Colt Defense M4 Navy è la versione della mitica Colt M4 creata per equipaggiare i Navy Seals, le forze speciali della Marina degli Stati Uniti: l’abbiamo provata nella versione con la canna da 12 pollici, la più compatta tra quelle disponibili nel nostro Paese.

Le armi di derivazione militare hanno sempre avuto successo sui mercati civili, ma il fenomeno delle black gun, per lo più su base Ar15-M16, ha raggiunto da tempo dimensioni enormi negli Usa e in tutti gli Stati nei quali non è ostacolato ope legis, guadagnando un buon seguito pure in posti, come l’Italia, dove la normativa non vieta, ma comunque frena.

Il fenomeno è eminentemente americano, anche se sono numerosi i produttori esterni (in Italia, per esempio, potremmo ricordare Armi Dallera Custom, che realizza ottime carabine su base Ar15).

Tra i nomi che hanno fortemente legato la propria storia a questa piattaforma si trova Colt, dapprima con l’M16, fucile d’assalto noto per l’utilizzo durante la guerra del Vietnam, e poi, dal 1994 (fu presentata alla fiera di Abu Dhabi), con l’M4, modello derivato dalla versione M16A2 con l’obiettivo di fornire ai militari un’arma più leggera (la canna passava da 20 a 14,5 pollici) e con un calcio regolabile (quindi più maneggevole).

Fu infatti in quel periodo che le mutate necessità militari favorirono l’affermarsi come armi di dotazione standard della fanteria di carabine con canna di media e corta lunghezza, fino ad allora considerate armi riservate a chi operava in ambiti angusti, come le unità aviotrasportate, gli equipaggi di mezzi corazzati e i gruppi per operazioni speciali.

Dal 1994 il Colt M4 è divenuto fucile d’ordinanza dell’United States Army, mentre negli anni Duemila la versione A1 è stata adottata come arma standard da molte forze speciali statunitensi, tra cui marines, Delta Force e Navy Seals. Proprio alla versione dedicata a quest’ultimo corpo è ispirata la declinazione civile che abbiamo avuto modo di provare, nella versione con canna da 12 pollici (è disponibile anche con altre lunghezze di canna).

La gallery fotografica

Primo contatto

La Colt Defense M4 Navy ha la classica linea da carabina basata su piattaforma Ar15. A colpire subito l’attenzione è l’asta in lega di alluminio con quattro picatinny rail a tutta lunghezza (quadrail) che si aggiungono alla picatinny rail posta sul dorso dell’upper receiver; l’astina porta la firma di un produttore svizzero, la Schweizer Waffen Technik, che è specializzata proprio nella produzione di componenti per piattaforma Ar15.

Stessa firma elvetica anche per il caricatore da 29 colpi, che riporta l’indicazione del calibro 5,56×45 Nato. L’M4 Carbine è molto compatta specie con il calcio richiuso sulla prima delle quattro posizioni a disposizione.

Proprio il calcio ha una conformazione particolare, non comune tra questi tipi di arma: il poggiaguancia è mabidestro e nasconde al suo interno due cilindri in grado di ospitare tre munizioni .223 Rem ciascuno e chiusi ermeticamente da due tappi dotati di doppio O-ring.

Per accedervi bisogna spingere in avanti il fondo di ogni tubo, in prossimità del calciolo, facendolo uscire dal davanti. Con questo stratagemma si hanno sempre a disposizione sei colpi asciutti in caso di necessità o, in alternativa, un piccolo kit di pulizia (e si sa quanto bisogno ne abbia il sistema Stoner!).

I due semicastelli sono realizzati in alluminio 7075-T6 e anodizzati in nero opaco secondo specifiche militari; l’upper receiver  riporta tutte le scritte riguardanti modello, produttore e i punzoni del banco di prova.

Canna, comandi e mire

La M4 Carbine Navy monta una canna da 12 pollici (305 mm), rotomartellata a freddo e cromata internamente a garanzia di durata, e dotata di sei rigature destrorse con il tradizionale passo di 1:7”, perfetto per stabilizzare palle da 55 grani, le più diffuse a livello commerciale nel calibro .223 Rem.

All’esterno la canna è brunita e termina con un rompifiamma del tipo bird cage, a gabbia d’uccello, per la particolare conformazione delle cinque aperture ricavate nella sua porzione superiore (la parte inferiore non ha aperture per non sollevare polvere nel tiro da straiati).

La posizione dei comandi non è ambidestra ma è quella delle versioni militari: il selettore ha solo due posizioni, sicura (Safe) e fuoco (Fire), e manca ovviamente il funzionamento a raffica.

Il pulsante di sgancio caricatore ha forma e dimensioni tradizionali ed è sulla destra; sul lato opposto troviamo il bilanciere per lo sblocco dell’otturatore. Derivazione militare immancabile, il pulsante del forward assist, che, in caso di arma molto sporca, spinge la munizione in camera: difficile che un’arma civile arrivi a tali livelli di sporcizia ma non si sa mai.

Capitolo mire: si ha una diottra regolabile montata sulla slitta Picatinny dotata di due aperture; quella di maggior diametro serve per il tiro combat da 0 a 200 metri, l’altra, più stretta, si usa per il tiro di precisione e per le distanze maggiori; il mirino su rampa è regolabile in altezza.

Funzionamento alla Stoner

La nostra Colt è una carabina a funzionamento semi-automatico con sistema di funzionamento a recupero di gas diretto; il blocco di presa gas è del tipo Delta A2 fisso, ed integra il mirino; la canna di recupero dei gas è del tipo Carbine Length ed è realizzata in acciaio inossidabile.

La prova a fuoco

Abbiamo messo alla prova la Colt M4 Carbine Navy all’Oklahoma Camp di Uboldo, in provincia di Varese, su una distanza di 50 metri e impiegando tre tipi di munizioni: le Fiocchi e le Geco con palla blindata da 55 grani, e le Norma Usa Match 223 con palla da 77 grani.

La rosata migliore è stata ottenuta con le Geco, più veloci anche secondo il nostro cronografo ProChrono Digital. Non abbiamo voluto montare un’ottica ma sfruttare le mire metalliche che si sono rivelate precise: è bastato un leggero aggiustamento verso sinistra alla tacca di mira.

Dopo circa 300 colpi, la Colt non ha mostrato alcuna incertezza: l’affidabilità (cameratura, riarmo ed espulsione) si è dimostrata perfetta fin dai primi colpi. Controllabilità, gestibilità e doti dinamiche meritano poi la sufficienza piena, merito anche delle caratteristiche di human engeneering del progetto di base.

La reazione allo sparo è estremamente contenuta, con il rompifiamma a spegnere rinculo e impennamento; il calciolo in gomma mitiga gli effetti residui sulla spalla.

Colt Defense M4 Navy cal. .223 Rem

  • Produttore: Colt Defense, Usa
  • Importatore: Bignami, Ora (Bz)
  • Modello: M4 Navy
  • Tipo: carabina semiautomatica
  • Funzionamento: a presa di gas diretta
  • Calibro: .223 Remington (5.56×45 mm Nato)
  • Canna: 12” (305 mm), rotomartellata a freddo, cromata, con rompifiamma a gabbia d’uccello su volata filettata; sei principi di rigatura destrorsi, passo di 1:7″
  • Calciatura: calcio Magpul Black regolabile su 4 posizioni, astina con slitte Picatuinny a ore 3, 6, 9 e 12
  • Mire: tacca di mira abbattibile regolabile in deriva, mirino a rampa regolabile in altezza; slitta Picatinny su lower receiver e astina
  • Scatto: singola azione, peso di sgancio rilevato di 2.264 g
  • Sicura: manuale a leva sulla sinistra che interviene sulla catena di scatto
  • Lunghezza totale: 700-775 mm
  • Caricatore: amovibile, bifilare, da 29 colpi
  • Peso: 2.750 g
  • Classificazione: arma sportiva (12_02252s2)
  • Prezzo: circa 1.900 euro

Dove trovare la prova completa

Il servizio completo sul Colt Defense M4 Navy è stato pubblicato nel numero di aprile 2020 di Armi Magazine: puoi richiederne una copia cartacea o digitale sul sito shop di Editoriale C&C.