Tirò fuori la pistola per farsi rendere 5 euro, ne deve pagare 2.500

La Corte di Cassazione ha condannato un cittadino del Lazio a risarcire un condominio minacciato per non aver restituito 5 euro di spese condominiali.

Il tentato esercizio arbitrario delle proprie ragioni è costato caro a un cittadino laziale portato in causa da un condomino minacciato non un'arma.
© Bartolomiej Pietrzyk

Aveva anticipato 5 euro di spese condominiali. E, dinanzi alla resistenze di restituzione di un condomino, decise di far pressione tirando fuori una pistola. E ora, anche se il reato è stato prescritto, deve rifondere il vicino, costituitosi parte civile, con 2.500 euro. Cinquecento volte tanto. A cui vanno aggiunti 2.000 euro di ammenda. E le spese processuali. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 35342/2017 punendo così il reato di tentato esercizio arbitrario delle proprie ragioni. L’uomo coinvolto aveva “cercato di costringere la parte offesa al pagamento della somma di cinque euro, da lui spesa nell’interesse del condominio, senza che il tentativo di farsi giustizia da sé si verificasse per l’inaspettata resistenza della persona offesa, sia pure in presenza di minaccia apportata con l’arma”. La norma punisce infatti chi, invece di rivolgersi all’autorità giudiziaria, tenti di farsi giustizia da sé. E per una spesa di 5 euro si è arrivati a una somma a quattro cifre.