Fidasc, Coppa del Mediterraneo: sempre più impegnativa

Fidasc

FidascQuest’anno l’11esima edizione della Coppa si è svolta nella regione francese delle Landes, un po’ più a sud di Cazalis, che fu la sede della quinta edizione.

La competizione si è disputata nel bel mezzo di un territorio coperto da pinete a perdita d’occhio in tutte le fasi possibili e immaginabili di accrescimento e con un sottobosco di eriche e felci di altezza inversamente proporzionale a quella degli alberi. Un teatro di gara assai poco usuale per i nostri conduttori e per i loro ausiliari, specie per quelli di taglia piccola come i breton che hanno patito assai più dei soggetti dotati di leve più lunghe.

L’organizzazione della Coppa è stata affidata alla Association Canine Territoriale des Landes che ha svolto in maniera diligente il compito non certo facilissimo di gestire una gara così impegnativa. A dirigere le quattro batterie, due Inglesi e due Continentali, è stato chiamato un pool di giudici che, per imprevisti e spiacevoli contrattempi dei due rappresentanti della Serbia, ha subito qualche modifica in corso d’opera. Per gli Inglesi erano impegnati: Paolo Berlingozzi (presidente – Italia) e il greco Giannis Foutris; Jean Lassandre (presidente – Francia), Deligey e Mario Testa. Per le razze continentali, invece, erano schierati: Serge Guilbert (presidente – Francia) e Kristen Steilnkuehler; M. Steilnkuehler e Bruno Maury.

Il lotto dei concorrenti vedeva coinvolte ben 14 rappresentative nazionali delle quali Croazia, Danimarca, Norvegia, Olanda, Romania e Svezia solo con cani delle razze continentali, mentre Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Italia, Portogallo, Spagna e Svizzera avevano concorrenti con ausiliari inglesi e continentali.

Alcune note di “colore cinofilo” sono doverose. La prima riguarda una massiccia e insolita presenza di alcune razze che per lunghi anni sono immeritatamente rimaste nell’ombra: i setter gordon fra le razze Inglesi e i langhaar e i vizsla fra i continentali. L’altra nota riguarda la compagine svedese nella quale figurava nientemeno che un bracco italiano, una femmina per l’esattezza, che in prima giornata è stata fra i tre soggetti in classifica con un più che onorevole Mb.

Inglesi

FidascLe qualifiche dei due giorni di prove hanno assegnato l’oro al francese Serge Rouby con la pointer Id du Petit Tauzin  e argento per lo svizzero Fricker e il suo imponente gordon Fidelio di Clos de la Capitanerie. Per l’attribuzione del bronzo e in ballottaggio c’erano Samuele Aringhieri con il nevrile ma riflessivo Vinci delle Furie dei Biagioni e il transalpino Philippe Ruault con la setter Janga du Bief Joli. Nello scontro diretto non c’è stata storia e dopo pochi secondi la cagna francese ha dimostrato tutti i suoi limiti mentre Vinci si è prodotto in un potente exploit che gli ha permesso di sistemarsi con grande autorevolezza sul terzo gradino del podio.

A livello di team nazionali, la rappresentativa azzurra della Fidasc (Samuele Aringhieri, Carlo Ghinassi, Paolo Pardini e Stefano Pianigiani) si è messa al collo la medaglia d’argento. L’oro è andato alla Francia e il bronzo alla Svizzera.

Continentali

Tutto facile per il francese Loic Pressac con la sua potente griffon korthals Ilann des Chaumes de Richebourg con una R. Cacit il primo giorno e il Cacit nel secondo e un bottino di 23 punti.

Un po’ più complessa la determinazione della classifica finale individuale dei Continentali. Un primo barrage ha visto contrapposti due Cacit di batteria: Bjorn Eckert (Germania) con il fracco ungherese Campo vom Schimberg e Patrick Fedou (Francia) con il drahthaar Hespoir dy Croire de la Ronde des Becasses che, vincendo il barrage si è aggiudicato il Cacit, mentre la Riserva è andata al tedesco che si è quindi trovato a pari merito con un’altra Riserva, la britannica Linsey Whitlay con il langhaar Questor Llewelyn. Lo spareggio è andato alla conduttrice che è quindi riuscita a salire su terzo gradino del podio individuale.

Colpo grosso dei padroni di casa anche nelle squadre Continentali con un totale di 49 punti. Al secondo posto la Germania con 13 punti e infine la Svezia con 11 punti. A questo proposito c’è da dire che, per un errore di segreteria, il bronzo è stato inizialmente assegnato alla Gran Bretagna che quindi appare impropriamente nelle immagini delle premiazioni.

Nonostante non sia riuscita a ripetere lo straordinario exploit dello scorso anno in Danimarca dove si aggiudicò tutte e quattro le medaglie d’oro in palio, la nazionale azzurra ha dato prova di grande preparazione e sportività. Sia il vice presidente vicario Domenico Coradeschi, che guidava la delegazione nazionale, sia il presidente Felice Buglione, impegnato in alcune importanti riunioni presso il Coni, si sono quindi dichiarati ugualmente soddisfatti e sempre determinati a mantenere l’indiscussa supremazia della cinofilia italiana.

Fidasc«Era abbastanza prevedibile – ha dichiarato il presidente Buglione appena appresi i risultati – che non saremmo riusciti a ripetere l’en plein dello scorso anno ma la cinofilia italiana è ancora saldamente al comando dell’albo d’oro della Coppa del Mediterraneo con 41 medaglie (19 d’oro, 11 d’argento e 11 di bronzo) seguita proprio dalla Francia che stavolta ha saputo sfruttare al massimo il “fattore campo” ma resta distanziata di ben 26 lunghezze con 9 medaglie d’oro, 4 d’argento e due di bronzo. L’anno prossimo saremo ancora più agguerriti e preparati per consolidare e aumentare questa supremazia».