La destra compatta sul caso di Latina

Se lo Stato non difende, deve essere consentito difendersi da sé: Giorgia Meloni e Matteo Salvini stanno dalla parte dell’avvocato che ha ucciso un ladro dopo un furto in casa dei genitori.

Il fatto di sangue di Latina: Matteo Salvini e Giorgia Meloni stanno dalla parte dell'avvocato che ha ucciso un ladro dopo un furto in casa dei genitori.
© Daniela Parra Saiani

«L’ennesimo caso di cittadini abbandonati a se stessi dallo Stato». Intervistata dal Giornale, Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) commenta così il caso dell’avvocato di Latina, indagato per omicidio volontario dopo che ha sparato a un ladro a casa dei genitori. «Di fronte a uno Stato che non difende, dev’essere almeno consentito difendersi da sé», commenta la Meloni, intercettata nel corso della campagna siciliana per Nello Musumeci.

Immancabile la promessa elettorale, considerato che le elezioni politiche distano ormai meno di cinque mesi: «Quando andremo al governo, metteremo la difesa dei cittadini in cima alle nostre priorità, per fare in modo che sia lo Stato a farlo». Al momento infatti le istituzioni «scaricano sui cittadini competenze che non hanno. Non puoi chiedere a chi non è addestrato per farlo di sapere quale sia la difesa commisurata al pericolo di offesa» E nessuno «racconta le storie di quelli che non si sono difesi o che non ci sono riusciti. E pagano con la vita o con ferite gravissime. Ecco, dovendo scegliere tra il rischio che perisca la vittima o il carnefice, io non ho dubbi».

Alla Meloni il ddl Ermini fermo al Senato «non piace, perché resta la discrezionalità del giudice nello stabilire se la difesa è commisurata all’offesa, per non dire delle distinzioni tra giorno e notte». Ma almeno «sarebbe un quarto di passo avanti».

Salvini: “il mestiere del delinquente prevede dei rischi”

Sulla stessa linea Matteo Salvini che, intervenuto a Radio Cusano Campus, dichiara di essere «a totale disposizione come uomo, come padre e come segretario di un movimento politico» dell’avvocato che ha ucciso un ladro. Il leader della Lega «spera che l’indagine venga chiusa il prima possibile: il principio è che se mi entri in casa, in negozio, sul taxi o in farmacia sei tu che sei un delinquente e il mestiere del delinquente prevede dei rischi».