Intervenuto a Bruxelles nel corso di un panel dedicato, Luciano Rossi, presidente dell’Issf e della Fitav, ha evidenziato i punti critici del regolamento sulle possibili restrizioni all’impiego del piombo nelle munizioni per il tiro sportivo.
In un contesto tanto articolato cambiamenti così incisivi rischiano di generare squilibri a livello internazionale, perché gli atleti extraeuropei potrebbero godere «di un vantaggio oggettivo nella preparazione e nelle prestazioni» rispetto a chi dovrebbe rispettare la nuova normativa, attualmente allo studio dell’Unione europea, sulle restrizioni all’uso del piombo nelle munizioni per il tiro sportivo: è questa l’avvertenza che Luciano Rossi, presidente dell’Issf e della Fitav, ha lanciato nel corso di un panel organizzato a Bruxelles su questo tema. Insieme a lui c’era Stefano Rosi, il coordinatore dell’ufficio tecnico-giuridico della Fitav, che da tempo studia la questione.
Ai parlamentari europei Rossi ha ribadito le proprie perplessità sul regolamento proposto, e si è detto semmai favorevole a potenziare il riciclo e la bonifica del piombo utilizzato, in linea con gli indirizzi già delineati dal Comitato olimpico internazionale.
Rossi auspica che si possa raggiungere un accordo condiviso che preveda «un grado adeguato di flessibilità, tale da consentire alle diverse realtà locali di applicare le normative nel rispetto delle esigenze e delle necessità specifiche, dopo aver analizzato le diverse situazioni caso per caso».
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