“Non ritroviamoci a dover parlare di legittima difesa”

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Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio (FI), sostiene che la sicurezza del territorio non sia garantita da un aumento del numero delle armi.

Alessio Spinelli, sindaco di Fucecchio, ritiene che la sicurezza del territorio non debba esser garantita da un aumento del numero delle armi.
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Le armi non sono la soluzione. È la posizione di Alessio Spinelli, sindaco del comune fiorentino di Fucecchio. Nelle ultime settimane la zona è stata vessata da una serie di furti. “Lasciate stare pistole e fucili. Non vi fate neanche sfiorare dal pensiero di farvi giustizia da soli”. Inizia così l’intervista che il primo cittadino ha rilasciato a Francesco Turchi de Il Tirreno. “Da queste parti non siamo abituati a puntare un’arma contro una persona. Premere quel grilletto sarebbe devastante”, prosegue Spinelli. In accordo col ministero dell’Interno, a breve sarà istituita la figura del dirigente comunale antiladri che faccia da raccordo tra le istituzioni e le forze dell’ordine. Ma secondo l’amministrazione comunale la gestione della sicurezza passa in primis dall’aumento del numero di agenti. E dal controllo di vicinato: sono già attivi quattro gruppi, ma Spinelli vuole portarli a sedici.

A far discutere è però un altro passaggio dell’intervista. “Penso a una sorta di partenariato pubblico-privato. I cittadini, raggruppandosi e mettendo una quota minima a famiglia, affidano la vigilanza delle loro case a un istituto che garantisca la presenza di una guardia giurata-sentinella nella fascia oraria considerata a rischio, a supporto delle forze dell’ordine. Un po’ come avviene per le aziende. Il Comune, che non può pagare un servizio del genere, potrebbe fare da coordinatore”.
Basterà a placare gli animi dei fucecchiesi e soprattutto a tenerli al sicuro?