C’è chi chiede la conversione produttiva delle fabbriche d’armi

La casa editrice Città Nuova ha rilanciato il messaggio di Arnaldo Scarpa, portavoce del Comitato per la riconversione della fabbrica RWM di Domusnovas.

La casa editrice Città Nuova ha rilanciato il messaggio di Arnaldo Scarpa, portavoce del Comitato per la riconversione della fabbrica RWM di Domusnovas.
Archivio Shutterstock / Bibiphoto

I cittadini del Sulcis-Iglesiente e in particolare i dipendenti dell’RWM hanno diritto a un lavoro vero. Di quelli che generano vita nel presente e costruiscono futuro e non portano distruzione”. Di quei lavori “di cui si possa parlare con i propri figli e anche andare fieri perché contribuiscono a portare pace, benessere, cultura e sviluppo e non morte, distruzione e vergogna”. È il punto centrale dell’articolo a firma Arnaldo Scarpa, portavoce del Comitato per la riconversione della fabbrica RWM di Domusnovas, pubblicato sul sito ufficiale della casa editrice Città Nuova.

Prendendo le mosse dalla presenza in Sardegna della fabbrica d’armi RWM, Scarpa si chiede retoricamente “come si faccia a pensare che il diritto al lavoro significhi essere moralmente autorizzati a produrre armi”. E dichiara di avere l’obiettivo di “ottenere con ogni mezzo pacifico la riconversione di quei posti di lavoro verso attività sostenibili sotto i vari punti di vista. Senza mai perdere di vista l’obiettivo di offrire una possibilità di riscatto e di libertà a quanti, a causa di necessità personali e degli inganni della politica che hanno fatto sembrare normale un lavoro inaccettabile, sono caduti nella trappola”.