Agente si ferì con l’arma durante una lite col figlio: via la qualifica

Martello giudice

Al Tar della Calabria non interessa la ricostruzione dettagliata dell’evento: il contesto è sufficiente a far propendere per la revoca della qualifica.

Agente di pubblica sicurezza si ferì con l'arma d'ordinanza nel corso di una lite col figlio all'interno delle mura domestiche: per il Tar della Calabria è abbastanza per la revoca della qualifica. I dettagli su armimagazine.it
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È lecita la revoca della qualifica a quell’agente di pubblica sicurezza che si ferì con l’arma d’ordinanza nel corso di una colluttazione col proprio figlio. Lo ha deciso il Tar della Calabria confermando la decisione del prefetto di Catanzaro che così stabilì nel 2013, dopo una lite familiare sedata dai carabinieri che risiedevano nello stesso stabile. Nel rapporto citato dal Tar si legge che i militari “intervennero presso l’abitazione [dell’uomo] a causa di una lite familiare scaturita per futili motivi”, dopo che l’uomo “era rientrato tardi a casa in stato di alterazione dovuto all’assunzione di bevande alcoliche”, e nell’occasione trovarono “l’arma in dotazione sul pavimento, vicino a delle macchie di sangue”. Tra l’agente e il figlio, rilevarono i carabinieri, vi era stata una colluttazione che aveva portato al ferimento del padre “proprio nel momento in cui aveva in mano l’arma d’ordinanza”.

Ai fini della decisione del Tar non ha valore la ricostruzione dell’agente corroborata anche dalla testimonianza dei familiari: “la caduta dell’arma non è stata dovuta a una colluttazione tra [l’agente] e il figlio Simone, ma a un malinteso”, è la versione dei ricorrenti. “Il primo avrebbe avuto intenzione solo di riporre l’arma. Il secondo avrebbe male interpretato tale comportamento e, temendo un gesto inconsulto da parte del padre, lo avrebbe afferrato alle spalle, determinando la caduta della pistola e il ferimento al naso”. Una diversa ricostruzione dei fatti non è però sufficiente ad affermare l’illegittimità del provvedimento: i “comportamenti così alterati da rendere necessario l’intervento dei carabinieri […] per sedare gli animi e mettere in sicurezza l’arma caduta per terra” e le macchie di sangue sul pavimento fanno comunque propendere per una valutazione di inaffidabilità al corretto uso delle armi.