Beretta presenta la NextGen

Beretta presenta la NextGen
Da sinistra Andrea Benelli, Luciano Rossi, Franco Gussalli Beretta e Giovanni Pellielo

Insieme alla Fitav la Beretta ha lanciato la NextGen, l’iniziativa con la quale intende scovare e creare la nuova generazione di talenti di tiro a volo.

Selezione, allenamento, valutazione, decisione: sono quattro le fasi in cui s’articola NextGen, il progetto che la Beretta ha presentato nelle scorse ore a Lonato del Garda, sede della tappa italiana di Coppa del mondo, con l’obiettivo di scovare e creare la nuova generazione di talenti di tiro a volo.

In collaborazione con la Fitav, che patrocina l’iniziativa, la Beretta selezionerà fino a 24 atleti (dodici nel trap, dodici nello skeet) al massimo diciottenni, li farà seguire da Andrea Benelli e Giovanni Pellielo e metterà a loro disposizione sia armi e munizioni Beretta sia l’assistenza tecnica specializzata.

Un ruolo cruciale ce l’avrà il sistema di coaching avanzato rappresentato dalla tecnologia Shooting Data, la piattaforma che, tracciando automaticamente i dati di ripresa, analizzandoli e spiegando come migliorarli, consente di seguire gli allenamenti da remoto: «il coach è accanto all’atleta anche se non fisicamente presente».

Le parole di Gussalli Beretta, Benelli e Luciano Rossi

Dopo il grande successo ottenuto dalla Beretta ai Giochi olimpici di Parigi, Franco Gussalli Beretta ritiene che si debba «continuare a costruire di più e meglio»; la Beretta NextGen può essere lo strumento giusto per «mantenere sempre altissimo il livello del tiro a volo in Italia: siamo orgogliosi di poter fare la nostra parte».

Insieme a Giovanni Pellielo, al centro del progetto ci sarà Andrea Benelli, che riassume in una sola parola chiave («Lavoro») la ricetta del successo. «L’Italia» nota Benelli «ha bisogno di trovare ragazzi che abbiano in dote delle prospettive agonistiche, e deve aiutarli a farle emergere, coltivare e affinare». È necessario «che la piramide di partenza abbia una base ampia e solida: sarà poi il talento di ciascuno a fare la differenza». Sarà decisivo «il dialogo che si instaurerà con gli allenatori di questi ragazzi, quelli che operano nei centri di tiro a volo» sparsi per l’Italia; «noi avremo il compito di aiutare [gli atleti] a tirare fuori il massimo perché possano aspirare a essere i campioni del prossimo futuro».

Per Luciano Rossi, presidente della Fitav e dell’Issf, «la crescita del livello tecnico nel panorama internazionale ci impone un’azione più incisiva per continuare a occupare la posizione di leadership che i nostri atleti e i nostri tecnici hanno conquistato». Fitav e Beretta intendono favorire «la crescita dei giovani [di maggior talento] e sostenerli nel momento più difficile delle loro carriere sportive, quello del passaggio all’età adulta».

Leggi le news, gli approfondimenti legali e i test di armi e di munizioni sul portale web di Armi Magazine.