Coronavirus, negli Usa è boom di acquisti di armi

Alle prese con il panico da coronavirus gli americani non accumulano in dispensa solo cibo e… carta igienica, ma riempiono anche l’armadio blindato: molti negozi di armi, infatti, hanno registrato lunghe file davanti alla loro entrata.

Boom di vendite

Nei social si stanno diffondendo foto e commenti sulle file che si formano davanti agli ingressi delle armerie. Secondo Ammo.com, sito che si occupa di vendita di munizioni (negli Usa si può), tra metà febbraio e l’inizio di marzo si è registrato un incremento del 68% delle vendite, con ordini in forte espansione nella Carolina del Nord e in Georgia.

Non solo: gli acquisti sono anche aumentati in Florida, che ha oltre 100 casi confermati di coronavirus, e New York, con oltre 700 casi di malattia respiratoria.

Non solo mascherine

Negli Stati Uniti la libertà di acquistare e possedere armi è un diritto che è sancito dalla Costituzione, e moltissimi americani possiedono un’arma che custodiscono in casa. Sorprende, però, la corsa in atto in queste ore ad accaparrarsi munizioni e armi da parte degli statunitensi.

Se infatti la corsa agli alimentari può essere comprensibile (non quella alla carta igienica, almeno da parte di un popolo come il nostro che utilizza il bidet…), quella alle mascherine e ai disinfettanti giustificata, perché acquistare più armi visto che il nemico è un virus invisibile? Oltretutto non rispettando spesso la distanza di sicurezza mentre si è in coda.

Due spiegazioni possibili

La prima risiede nel panico generato dalla mancata conoscenza del problema, lo stesso che ha spinto migliaia di nostri connazionali a tornare a Sud o nelle seconde case. Le prime disposizioni di chiusura totale di metropoli come New York e Los Angeles hanno alzato l’asticella dell’emergenza negli Usa, scatenando reazioni istintive e poco razionali: si acquista per difendersi (molti acquirenti nelle zone di maggior diffusione del virus sono di origine asiatica e temono aggressioni perché il virus arriva dalla Cina) e perché si temono future restrizioni in tema di vendita di armi.

La seconda (più ottimistica) può venire in mente solo a chi è appassionato d’armi e che ovviamente non figurerà nei media generalisti. In generale, gli americani hanno meno restrizioni nell’uso delle armi, nel senso che chi dispone di uno spazio adeguato, in campagna e isolato, può allenarsi con le armi da fuoco. Di fronte a qualche settimana relegati nella propria proprietà e senza poter uscire, lo sparare a bersagli o bottiglie (plinking) dietro casa si rivela un passatempo molto divertente, un’alternativa sana al divano e alla tv.