Il comparto armiero sul decreto di attuazione della nuova Direttiva armi

Anpam, Anpp, Arcicaccia, Assoarmieri, Comitato D-477, Conarmi, Fenaveri, Fidasc, Fitav e Fitd prendono posizione prima che si avvii la discussione parlamentare sul decreto di attuazione della nuova Direttiva armi.

Il comparto armiero sul decreto di attuazione della nuova Direttiva armi
© Kirill Demchenko

Secondo i rappresentanti del comparto, sono diversi i punti critici del decreto di attuazione della nuova Direttiva armi. E Anpam, Anpp, Arcicaccia, Assoarmieri, Comitato D-477, Conarmi, Fenaveri, Fidasc, Fitav e Fitds auspicano una valutazione attenta delle Camere, chiamate a discuterlo. Tra le problematiche innanzitutto l’acquisto di armi a distanza e la definizione stringente di munizione. Poi i limiti: i limiti di colpi dei caricatori, delle cartucce acquistate, dei calibri e delle armi sportive detenibili. I rappresentanti del comparto armiero annunciano poi che seguiranno con attenzione la discussione su altri aspetti del decreto. La prevista informativa ai familiari conviventi quando si richiede il porto d’armi, per esempio. Ma anche le discussioni “sull’eccessiva discrezionalitàdell’amministrazione nel valutare l’incauta custodia e sul rilascio dei certificati medici saranno vagliate scrupolosamente.

Il comparto armiero chiude poi con una certezza, un augurio e un auspicio concreto. Innanzitutto la certezza: che le istanze rappresentante “siano correttamente prese in considerazione dagli organi parlamentari, che non verranno meno al loro ruolo di garanzia dei cittadini. Poi l’augurio che nell’iter parlamentare si mettano in luce e si eliminino le criticità del testo originario. Se non fosse modificato, fanno sapere i rappresentanti degli utilizzatori e degli operatori economici e sportivi, “metterebbe [tutti] in seria difficoltà. Infine l’auspicio concreto: che anche le armi riservate ai tiratori sportivi possano essere collezionate.
Il decreto di attuazione della nuova Direttiva armi è stato uno degli ultimi provvedimenti del governo Gentiloni prima del passaggio di consegne col nuovo esecutivo. La maggioranza parlamentare chiamata a esaminare il provvedimento ha dunque un colore diverso rispetto al governo che l’ha approvato.