Indagine Eurispes sul possesso di armi in Italia

Indagine Eurispes sul possesso di armi in Italia: uomo impugna pistola
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L’Eurispes ha diffuso i risultati di un’indagine statistica sul possesso di armi in Italia.

Il 44,8% degli italiani considera un pericolo il possesso di armi da fuoco, «perché possono finire nelle mani sbagliate»; lo rivela l’ultima indagine condotta dall’Eurispes insieme al Dipartimento di pubblica sicurezza. Nel 2019 la percentuale era inferiore di cinque punti. Diminuisce invece il numero di coloro che ritengono che le armi debbano essere riservate soltanto a categorie professionali particolarmente esposte a rischi (da 22,3% a 19,2%) e che possano essere utili a chiunque per difendersi dai malintenzionati (da 24,2% a 18,4%).

È interessante notare che l’approccio più liberale è più diffuso tra i giovanissimi (18-24 anni) e gli over 65; l’Eurispes nota inoltre che «a un più elevato livello d’istruzione corrisponde una maggior prudenza».

Tendenzialmente poche le sorprese nell’analisi per orientamento politico: chi vota a sinistra o per il centrosinistra vede prevalentemente le armi come un pericolo (rispettivamente 50,5% e 59,3%); questa percezione scende invece tra gli elettori di centrodestra (43,2%), Movimento 5 Stelle (32,9%), centro (31,3%) e destra (30,8%) che al contrario considerano più frequentemente le armi come un’opportunità per l’autodifesa (centrodestra 22,1%; Movimento 5 Stelle 26,6%; destra 28,5%; centro però 14,6%).

Le risposte sull’autodifesa e la legittima difesa

Poco più di un italiano su quattro (27,1%) si dice disposto ad acquistare un’arma per autodifesa; anche qua si cala rispetto alla rilevazione precedente datata 2019 (32,8%). Gli italiani più propensi all’acquisto di un’arma per autodifesa hanno tra i 35 e i 44 anni (30,6%); l’Eurispes non registra però particolari variazioni tra le differenti fasce d’età (18-24 anni: 27%; 25-34 anni: 26,9%; 45-64 anni: 26,2%; >65 anni: 26,4%). Più diversificate invece le risposte in base al sesso: acquisterebbe un’arma per autodifesa il 33,5% degli uomini, contro il solo 21% delle donne.

Chiamato a valutare la reazione in caso di minaccia, il campione si divide a metà: il 49% (il 10% sicuramente, il 39% probabilmente) userebbe l’arma, il 51% (il 14% sicuramente, il 37% probabilmente) no; anche in questo caso si registra una maggior reticenza delle donne (il 56,3% delle intervistate crede che non userebbe l’arma, anche se la possedesse).

Il 56,3% degli italiani ritiene infine che si debba punire soltanto l’eccesso colposo di legittima difesa; fanno da contraltare il 9,4% che reclama l’incriminazione in ogni caso e il 34,3% che la contesta a prescindere. L’Eurispes nota che «nell’area di destra e centrodestra si tende più spesso a legittimare l’utilizzo delle armi a difesa, indipendentemente dalla corrispondenza tra pericolo e reazione».

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