Kalashnikov, non più solo armi

Kalashnikov AK47

Lo Stato cede parte delle proprie quote, la maggioranza passa in mano ai privati e Kalashnikov si mette a produrre anche moto e droni.

Kalashnikov, non più solo armi
© Ekaterina Shcheglova

La privatizzazione porta con sé un allargamento del mercato. All’inizio del 2018 Rostec, la società statale che controlla Kalashnikov, cederà il 26% delle proprie quote ad Alexei Krivoruchko, attuale amministratore delegato dell’azienda, e alla Transmashholding: al momento i due partecipano per il 49%. Secondo quanto scrive Italia Oggi in un articolo a firma Maicol Mercuriali, Krivoruchko potrebbe rilevare anche le quote degli altri due azionisti privati Andrei Bokarev e Iskander Makhmudov. E in contemporanea l’azienda diversificherà la produzione: continueranno a esser messe sul mercato armi da caccia, civili e sportive con i marchi Baikal e Izhmash, ma saranno prodotti anche droni, supermoto e moto elettriche, capaci di viaggiare fino a 85 chilometri orari per 150 chilometri. Le moto Kalashnikov, destinate in futuro a esercito e forze dell’ordine, saranno presentate su scala globale nel corso dei mondiali di calcio 2018, in programma proprio in Russia.