Tra populismo penale, spot e provvedimenti pre-elettorali

Saviano
Archivio Shutterstock / Tinxi

Dalle colonne di Repubblica Roberto Saviano e Massimo Cacciari bollano come troppo estensiva la riforma della legittima difesa.

Dalle colonne di Repubblica Roberto Saviano e Massimo Cacciari bollano come troppo estensiva la riforma della legittima difesa.
Archivio Shutterstock / Tinxi

Serviva uno spot per questo governo che si è tradotto in un invito a prendere il porto d’armi e ad avere in casa una pistola”. È una delle parti più incisive dell’articolo di Roberto Saviano, dal titolo “Migranti e ladri in casa, se la politica offre solo il diritto alla vendetta”, uscito su Repubblica del 12 maggio. “Se l’opinione pubblica non si sente sicura”, scrive Saviano, “la soluzione è una legge ad hoc. Che importa che sia chiaramente inutile e confusa. Che importa che già esisteva un canone normativo e veniva interpretato in modo favorevole a chi vantava la difesa”. Sulla riforma della legittima difesa l’autore di Gomorra attacca anche Matteo Renzi: “è inutile che il segretario del Pd lamenti fantomatici errori”. Secondo Saviano “in questo agire c’è del metodo, poiché la matrice è lo stesso populismo penale che ha condotto all’introduzione dell’inutile reato di omicidio stradale”.

Cacciari: passa un messaggio rischioso

Il giorno precedente lo stesso quotidiano aveva ospitato un’intervista a Massimo Cacciari a firma Paolo Berizzi. Il giudizio dell’ex sindaco di Venezia è tranchant. «Non si mettono le armi in mano ai cittadini. Le armi le usano le forze dell’ordine, e basta. È lo Stato che ha il compito di proteggerti, non tu di proteggere te stesso. Il messaggio che passa con questa legge è rischioso. Lo Stato ammette di non essere in grado di tutelarti come dovrebbe. Di giorno e di notte. Se è solo lo Stato che deve sparare, che bisogno c’era di armare la gente? Qual è il senso della legge?». Cacciari dà una lettura chiaramente politica al provvedimento: «Capisce perché parlo di provvedimenti pre-elettorali