Il settore armiero e venatorio sul recepimento della Direttiva armi

pistola Ruger magnum .357: recepimento della direttiva armi
© Juan Llauro / Shutterstock.com

Dal tavolo di lavoro composto da Anpam, Anpp, Assoarmieri, Comitato D-477, Conarmi, Fidasc, Fitav, Fitds, Fenaveri e Arcicaccia emerge una richiesta precisa. Nel recepimento della Direttiva armi bisogna evitare norme più restrittive rispetto al resto d’Europa.

pistola Ruger magnum .357: recepimento della direttiva armi
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Bisogna evitare norme più restrittive rispetto al resto d’Europa, con cui la legislazione italiana deve essere armonizzata: è questa la posizione ufficiale dei rappresentanti del settore sul recepimento della Direttiva armi. Del comparto fanno parte Anpam, Anpp, Assoarmieri, Comitato D-477, Conarmi, Fidasc, Fitav, Fitds, Fenaveri, ossia Federcaccia, Enalcaccia e Anuu, e Arcicaccia. All’incontro del 31 luglio hanno partecipato come uditori anche i rappresentanti di Uits e Aitld. Gli esponenti dell’intero settore hanno rimarcato di aver già chiarito la loro posizione nel corso delle audizioni parlamentari. Non manca il ringraziamento esplicito a quei parlamentari “che hanno mostrato impegno, sensibilità e interesse nel considerare la questione in una prospettiva tecnica e non ideologica”.

Secondo i rappresentanti del comparto, alcuni aspetti della nuova direttiva europea sono irragionevoli e inadeguati rispetto a una normativa avanzata come quella italiana. Adesso occorre introdurre una serie di semplificazioni che, mantenendo elevato il livello di sicurezza, riducano la burocrazia e i costi “per amministrazioni, cittadini e imprese”.