Tiro sportivo per i minori: il caso di Melfi

tiro sportivo per i minori, il caso di melfi

Dopo che due sedicenni non hanno potuto partecipare al Gran premio di tiro alla sagoma, la Federazione di tiro all’aperto si attende una presa di posizione del Coni sul tiro sportivo per i minori.

Dopo quanto accaduto a Melfi, dove il commissariato ha impedito a due sedicenni di partecipare al 1° Gran premio di tiro alla sagoma con carabina da caccia 4 posizioni a 100 metri, la Federazione italiana tiro all’aperto si attende una dichiarazione ufficiale del Coni sul tiro sportivo per i minori. Per la Fita infatti il divieto imposto dal commissariato è in contrasto sia col regolamento delle federazioni affiliate al Coni sia con le direttive europee in vigore. Lo evidenzia quanto accade nelle altre federazioni; alle competizioni Issf di tiro a segno e tiro a volo possono infatti partecipare anche i minorenni, sotto la supervisione di istruttori o tecnici federali.

«Il futuro del tiro» ma in generale di tutte le discipline sportive «passa necessariamente per i giovani» commenta il coordinatore Fita Carlo Mattiello. È dunque necessario «che il commissariato di Melfi» riveda il divieto; «che le federazioni sportive di tiro si facciano carico del problema» e che il Coni intervenga con il proprio ufficio legale.

La gara è stata vinta da Davide Sabia (367,00 + 2 mouche) davanti a Vincenzo Lovallo. Mariano Ramunno e Antonio Salomone chiudono incolpevolmente con zero punti.

Leggi le news, gli approfondimenti legali e tutti i test di armi e di munizioni sul portale web di Armi Magazine. E scopri i contenuti di Armi Magazine ottobre 2021, in edicola.