Lettera a Babbo Natale: come custodire le armi

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Punto che vorremmo chiaro nel 2017 è su come custodire le armi, senza passare dalla parte del torto se ladri e rapinatori decidono di visitarci.

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Giunti quasi a fine 2016 vi propongo una specie di riflessione su quanto è accaduto durante l’anno e su quanto vorremmo accadesse nel 2017. Non si tratta di fare un bilancio; non userei neppure questo termine, che potrebbe risvegliare iniziative contabili e ispettive della nuova Agenzia delle entrate, che potrà ficcanasare meglio e più in profondità su tutti i vostri aspetti economici e finanziari.

Peggio (dicono) della defunta Equitalia. Prendo come spunto questo esempio, dipinto in modo sarcastico, per evidenziare il modo di agire (anche nella materia che ci interessa) del nostro governo e del legislatore: far apparire un intervento come necessario, migliorativo, e chiarificatore, quando si vuole in realtà perseguire ben altro fine. Il fine solito è quello di metterlo… (non si possono scrivere certe cose a Babbo Natale, ma avete senz’altro capito) al cittadino. Ed è quello che è successo, inutile nasconderci dietro un dito, durante tutto l’anno che volge al termine. Più a livello nazionale che europeo, dove abbiamo assistito a progetti e propositi deliranti e a pochi fatti. Meno male che esistono enti e associazioni che dicono di fare gli interessi (anche) dei possessori di armi. Chissà cosa sarebbe accaduto senza il loro apporto. Alzi la mano chi non è stato colpito: cacciatori, tiratori della domenica, collezionisti, rivenditori, importatori, produttori. Ognuno in modo differente, ben inteso. Quando si è fatta chiarezza, quello che spesso domandiamo da queste pagine, lo sì è fatto contro le aspettative del cittadino: emblematico esempio il pagamento obbligatorio della tassa di concessione governativa per la validità del porto uso caccia.

Come custodire le armi in detenzione

Un punto che vorremmo finalmente chiaro nel 2017 è quello su come custodire le armi in detenzione, senza passare dalla parte del torto se ladri e rapinatori decidono di visitare le nostre dimore. Vedo già qualcuno mettersi le mani nei capelli (altri un poco più in basso), ma comprenderete che non è possibile vivere eternamente nell’incertezza, viste le gravi conseguenze che si prospettano. Con l’aria che tira in Europa, credo si dovrà nuovamente intervenire sui caricatori; leggo che anche qualche giudice, non sapendo che pesci pigliare tanto è intricata e farraginosa la materia, ha dovuto ammettere che il cittadino non è in grado di sapere cosa può comprare e detenere, e cosa invece resta vietato. Non è una bella cosa! Come avvocato, non mi sento di accogliere tali motivazioni come una vittoria: rappresentano la sconfitta del Diritto, che esiste appunto per chiarire, e distinguere, cosa si può fare da ciò che è contra legem.

Auspico che il 2017 illumini le menti di chi discuterà i propositi nichilisti della Commissione europea; hanno scritto nero su bianco che il terrorismo e i traffici illeciti di armi non si combattono violando i diritti dei legittimi detentori, rispettosi delle regole locali e sovranazionali. Eppure esiste ancora un nocciolo duro, supportato peraltro dal nostro governo, che pensa di buttar fumo negli occhi (perché di questo si tratta) disarmando i cittadini onesti. Visto che alcuni studi commissionati a menti eccelse, e costati ai contribuenti centinaia di migliaia di euro, non hanno portato a nulla, consiglio un’attenta visione del film Lord of War (2005, regia di Andrew Niccol, con Nicolas Cage) al fine di chiarirsi le idee al modesto costo di noleggio di un dvd. Ho seguito in presa diretta le vicende elettorali Uits. In democrazia le scelte plebiscitarie non si discutono, ma vorrei proporre un piccolo confronto tra quanto accaduto in due grandi federazioni: quella che riunisce gli appassionati del tiro e quella che rappresenta gli appassionati del golf. Quest’ultima – per chi è fuori dalla materia – è la Fig (Federazione italiana golf), parimenti riconosciuta Coni, fondata nel 1927 a Milano, ora con sede a Roma e condotta da Franco Chimenti, quest’anno riconfermato anche come presidente di Coni Servizi spa. Per chi non lo sapesse, l’Italia (grazie al lavoro della Fig) è stata scelta quale sede della Ryder Cup 2022, l’evento più importante del golf mondiale, con un seguito e indotti paragonabili agli altri grandi eventi dello sport: le Olimpiadi e i Mondiali di calcio. Ma, quando il Coni ha decretato l’inutilità, quindi la non necessità della certificazione medica per iscriversi agli enti che fanno capo alle rispettive associazioni, i comportamenti delle due federazioni sono stati (radicalmente) differenti. Il presidente della Fig ha accolto in modo benevolo, e come un vantaggio (anche economico) per gli associati, la risoluzione dell’ente centrale di riferimento. Il presidente Uits ha fatto come un altro presidente, che disse “Io non ci sto”, ha preso carta e penna annullando la risoluzione del Coni e relegando così nell’oblio una disposizione favorevole a decine di migliaia di appassionati. Ora che è stato rieletto, ha tutto il 2017 per spiegarci il perché.