Beretta DT 11 Acs cal. 12. Polivalente!

Beretta DT 11 Acs cal. 12

Il sovrapposto Beretta DT 11 Acs cal 12, ampiamente conosciuto e apprezzato nel mondo dei fucili da tiro di alto livello, viene declinato nella sua versione… poliedrica!
Beretta DT 11 Acs cal. 12

Novità Beretta 2014, vista in IWA e subito provata. Ma forse sarebbe un po’ troppo semplicistico iniziare così l’articolo. Allora cominciamo dicendo che Beretta, fabbrica d’armi che non ha bisogno di soverchie presentazioni, ha proposto al pubblico la versione Acs del suo celeberrimo sovrapposto da tiro, il Beretta DT 11 Acs cal. 12. Acs altro non è che l’acronimo di All Competition Shotgun, ad indicare la polivalenza che caratterizza il fucile. In pratica, alle apprezzate e conosciute proprietà tecnico-balistiche del DT 11, viene abbinata una bindella che è una “via di mezzo” fra quella “normale” del fucile standard e quella completamente regolabile del DT 11 X-Trap. Un fucile in grado quindi di poter essere impiegato sulle pedane della fossa, così come di essere dirottato con facilità sulle pedane del percorso di caccia. E, in periodi nei quali il dollaro scarseggia, poter disporre di un fucile da dedicare al mondo del tiro nella sua interezza, non è certamente disprezzabile. Andiamo a provarlo.

Il fucile in generale

Beretta DT 11 Acs cal. 12
Come si diceva nel testo, il DT 11 Acs è indubbiamente un DT 11; ciò nonostante, la poderosa bindella sottolinea subito la principale novità rispetto al classico fucile da tiro

Il sovrapposto è un DT 11, indubbiamente; da quando Beretta ha deciso di rinnovare la sua gamma dei sovrapposti da tiro, sfornando sia il DT 11, sia il 692, i tiratori dispongono di due ottimi attrezzi con cui svolgere la loro attività preferita. Naturalmente c’è una differenza di prezzo fra le due armi, ma sono entrambe eccellenti realizzazioni. Personalmente ho avuto modo di testare diverse volte il DT 11, sparando numerose cartucce e trovando un buon feeling con l’arma, quasi immediato. Questo grazie al progetto di partenza che ha permesso la realizzazione di un fucile bilanciato, stabile e – perché no – bello. Il DT 11 Acs non fa eccezione; come dicevamo poc’anzi è un DT 11 a tutti gli effetti: ne apprezziamo la bascula caratterizzata da un piacevole contrasto delle parti color opaco (fianchi laterali) e i cordoncini che contornano la bascula stessa, lucidati a specchio. La finitura è a base di nichel (Nistan) per una superiore resistenza agli agenti atmosferici e all’usura, mentre le scritte identificative dell’arma e i dettagli sono di colore blu. La bascula risulta più larga (rispetto al predecessore DT 10) di ben 3 mm, con un chiaro vantaggio sulla stabilità al tiro e sulla riduzione dell’impennamento, aspetto fondamentale per intercettare rapidamente il piattello con la seconda canna.

Beretta DT 11 Acs cal. 12
La scelta di Beretta nel gioco di contrasto fra superfici tirate a specchio e superfici più opache con inserti blu, appare indovinata e destinata a durare a lungo, come tutte le idee vincenti

Non solo; il DT 11 è strutturato in modo da avere il baricentro in asse con la prima canna. Ritroviamo il design particolare della chiave di apertura, con la palmetta “piegata” verso destra (guardando l’arma dall’alto); questa disposizione permette un facile azionamento della stessa sia ai tiratori destri, sia ai tiratori mancini. Poco dietro, il cursore a slitta della sicura, posizionato sulla codetta di bascula, incorpora il comando per l’inversione dei cani. Quest’ultimo risulta intuitivo e di facile utilizzo; un pulsante a scorrimento laterale (da destra a sinistra e vice versa) che permette lo sparo con la prima canna (canna inferiore, un “pallino” evidenziato) o con la seconda canna per primo (canna superiore, due “pallini”). Ampio il ponticello e molto ben fatta la pala del monogrilletto selettivo; il dito indice deputato allo sparo cade naturalmente sulla leva e l’azionamento risulta senza incertezze. In ogni caso, il grilletto è regolabile micro metricamente.

Beretta DT 11 Acs cal. 12
L’impugnatura a pistola allargata è di buone dimensioni e consente un’ottima presa alla mano forte. Grippante e mai fastidioso lo zigrino

Bella la calciatura adottata da Beretta: un grado 3 di un noce dalla bella pasta con discrete venature, scelte accuratamente per il loro orientamento. La finitura è ad olio naturale. Eccellente e priva di sbavature risulta l’incassatura, con un più che corretto accoppiamento fra legno e metallo. Il cliente naturalmente può scegliere di farsi sagomare il calcio sulle sue misure antropometriche, ma sul DT 11 Acs riscontriamo la presenza di un nasello regolabile. Il calcio è a Montecarlo e facilmente posizionabile dal tiratore nella posizione a lui più consona, tramite l’apposita chiave in dotazione. In poche parole, il sistema B-Fast Beretta.

Beretta DT 11 Acs cal. 12
Il calcio con Montecarlo è regolabile al nasello con il sistema Beretta B-Fast, per una regolazione ottimale in combinazione con la bindella alta. Il calciolo è l’eccellente Micro Core da 18 mm

L’astina termina tonda, è di buone dimensioni e la mano debole del tiratore riesce ad impugnarla saldamente. L’impugnatura a pistola è quasi obbligatoria su un fucile da tiro e quella del DT 11 Acs è ben realizzata, così come lo zigrino, eseguito manualmente con passo di 1 mm (anche sull’astina). Le misure standard prevedono 42/58/70, con un Lop di 368-376 mm (corsa del grilletto 8 mm). Lo sgancio dell’astina è affidato ad un comando ad auget sulla parte ventrale della stessa, lungo e comodo da azionare. La croce dell’astina dispone di una pastiglia sostituibile in materiale ad alta resistenza superficiale, che assicura la perfetta tenuta dell’assieme croce-canne. Ottimo, e sottolineo ottimo, il calciolo Micro Core che equipaggia gran parte della produzione moderna di Beretta; le sue dimensioni (medie) da 18 mm permettono uno sparo continuato e protratto nel tempo senza affaticamento per la spalla del tiratore. Il tecnopolimero a cella aperta svolge egregiamente il suo lavoro e risulta morbido e scorrevole durante l’imbracciata. Molto buono. Il monobloc di culatta è finito a bastoncino (o a ricciolo). I seni di bascula presentano un accurato battifondo, realizzato a mano, che elimina in modo efficace gli eventuali riflessi sulla linea di mira dell’arma. Le canne dell’esemplare in prova erano lunghe 76 cm (ma è possibile averle anche da 81 cm), cromate internamente.

La bindella

Beretta DT 11 Acs cal. 12
Il monobloc di culatta, con i lunghi gambi degli estrattori; sulla bindella è visibile il punto (nella parte prossimale) in cui bisogna agire (con l’apposita chiave in dotazione) per poter poi regolare il punto di impatto

Ed eccoci alla vera e propria novità del DT 11 ACS: la bindella. La canna superiore (o seconda canna) presenta una bindella da 10×8 mm, rabescata antiriflesso, che termina con un mirino bradley bianco (è presente anche un mirino intermedio di collimazione). La bindella, alta 15 mm, risulta regolabile in volata tramite una pratica rotellina. Girando quest’ultima (circa 4 mm di escursione ad opera di click da circa 0,15 mm l’uno) possiamo variare il punto di impatto della rosata, passando da un classico 50/50 sino ad un 70/30. Per poter procedere alla regolazione micrometrica della bindella, è necessario dapprima sbloccare un nottolino (situato nei pressi dell’inizio rampa della bindella stessa) con l’apposita chiave in dotazione; il secondo nottolino (situato nei pressi della volata) serve soltanto per “fissare” la regolazione ottenuta, impedendo rotazioni ulteriori e accidentali della rotella, che potrebbero starare la posizione prescelta.

Beretta DT 11 Acs cal. 12
La bindella, alta 15 mm e di dimensioni 10×8 mm, contribuisce non poco all’aspetto “differente” del DT 11 Acs

I bindellini laterali sono fenestrati per una miglior dissipazione del calore durante le sessioni di tiro più accese. Oltre agli indubbi vantaggi di una precisa regolazione, la bindella del DT 11 Acs permette al fucile da tiro di assumere un’aria…“importante”!

La meccanica

In modo del tutto prevedibile, il DT 11 presenta la ben nota chiusura Beretta a orecchioni e spalline trapezoidali (sostituibili), integrata da una terza robusta chiusura data dal tassello laterale che si appoggia su due mensole che sporgono ai lati della canna superiore. Un sistema di chiusura estremamente efficace in grado di garantire anni di serene fucilate agonistiche senza soverchie preoccupazioni, abbinando la funzionalità al “family feeling” dei sovrapposti Beretta. I tubi, elemento fondamentale per un fucile da tiro, sono ottenuti con il procedimento denominato Steelium Pro; realizzati in acciaio trilegato Beretta forato profondamente, martellato a freddo e disteso sottovuoto, presentano una lunga zona di conicità (circa i ¾ della canna), sino alla corta parte cilindrica (18,6 mm) seguita dallo strozzatore. Questa conformazione permette una maggiore stabilità al tiro, un minor rinculo, un minor rilevamento e la mancata ovalizzazione dei pallini periferici della rosata. Questi ultimi risultano dunque più efficaci nell’impatto sul piattello per via di una maggiore forza penetrativa, come dimostrato dall’ottimo riscontro da parte dei tiratori che hanno adottato il DT 11 per le loro performance agonistiche.

Beretta DT 11 Acs cal. 12
Nei pressi della volata, troviamo la rotella che serve per modificare a piacere il Poi; una volta individuata la soluzione migliore, è sufficiente rimettere a posto il nottolino bianco per “fissare” la regolazione ottenuta. Semplice e pratico

Le canne Optima Choke HP sono equipaggiate con gli strozzatori Eoc (Extended Optima Choke), che completano l’estetica vincente di questo bel fucile da tiro. Noi sul campo di tiro avevamo i “normali” strozzatori Optima Choke HP; visti i soddisfacenti risultati ottenuti, possiamo immaginare soltanto qualche cosa di meglio con gli Extended. Le batterie del DT 11 sono facilmente estraibili, in condizioni di massima sicurezza; si spinge in avanti il cursore della sicura, si apre leggermente il fucile e il pacchetto di scatto (con robustissime molle a “V”) si estrae immediatamente. Non capita di frequente la rottura di un percussore o di una molla, ma quando capita nel bel mezzo di una competizione, ecco che diventa fondamentale poter disporre di una soluzione rapida per ovviare all’inconveniente.

La prova al campo di tiro

Beretta DT 11 Acs cal. 12
L’autore al tiro: la testa rimane in posizione più eretta, a vantaggio della visibilità complessiva sul piattello

La consueta prova di tiro si è svolta presso il bellissimo impianto Concaverde di Lonato del Garda (BS), grazie alla disponibilità di Niccolò d’Amico (product manager premium guns Beretta).
Complice una discreta giornata semi primaverile, abbiamo affrontato numerose volte il percorso di caccia. Come al solito, un pre serie di prova, una “aggiustata” al nasello, una scelta alla coppia di strozzatori, e via con i piattelli. L’impressione di tiro non fa altro che confermare quanto visto a suo tempo; il DT 11 è un gran fucile da tiro, che si rivela una macchina molto efficace, ma anche molto semplice da utilizzare. Anche un neofita riesce facilmente ad entrare in sintonia con il fucile, trovando subito il feeling giusto con l’attrezzo. Il peso del fucile, strutturato per rimanere fermo sulla fucilata, aiuta per i recuperi di seconda canna. Una volta di più, confermiamo le indubbie doti balistiche delle canne Beretta; la fucilata viene “portata” molto bene, anche su piattelli difficili e lontani.

Beretta DT 11 Acs cal. 12
L’autore al campo di tiro di Concaverde mostra il DT 11 Acs

Il resto lo fa, ovviamente, il “manico” del tiratore. Personalmente mi è piaciuta molto l’abbinata “regolazione nasello-impugnatura a pistola”, in grado di permettere una presa sicura del DT 11 anche a me che non ho mani grandissime. Per quanto riguarda la bindella, sempre più trovo giovamento nello stare con la testa in posizione un filo più elevata; sarà colpa dell’artrosi, ma lo stare un poco più eretto, permette di vedere di più e meglio il bersaglio, di allargare il campo visivo. Con un sensibile miglioramento nell’ingaggio del piattello. La bindella del DT 11 non è esagerata, ma offre una buona possibilità di regolazione; siamo certi che il tiratore più smaliziato potrà trovare l’impostazione più corretta per la specialità che deve affrontare. Infine il prezzo: è rimasto lo stesso del DT 11, vale a dire 8.440 euro; certo, non un cifra indifferente, ma commisurata alle prestazioni tecnico/balistiche che il fucile può offrire. Stiamo in fin dei conti parlando del top di gamma Beretta nel mondo dei fucili da tiro (eccezion fatta per alcuni modelli di lusso), gli stessi fucili che calcano le pedane delle più importanti competizioni internazionali. Qualche cosa vorrà pur dire…

Articolo e foto a cura di Simone Bertini

 

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Completa di tutto la dotazione di serie del DT 11 Acs; non mancano neppure i percussori di ricambio (con relative molle)

Dotazione ‘totale’

La dotazione è completa di tutto: chiave per il tirante del calcio, chiave per la regolazione del nasello, chiave per la regolazione della bindella, cinque strozzatori Eoc, chiave per il montaggio/smontaggio degli stessi, coppia di percussori di ricambio con relative molle, flacone di olio Beretta, foderine personalizzate di panno per riporre le canne ed il calcio, mirini in fibra ottica di colore rosso di differente grandezza, coppia di salva percussori, logo Beretta da cucire dove si vuole… Cosa manca? Niente, crediamo. A questo si aggiunga la valigetta personalizzata colore argento in ABS.

Beretta DT 11 Acs cal. 12

Costruttore: Fabbrica d’Armi Pietro Beretta spa, tel. 030 8341.1, www.beretta.com

Modello: DT 11 Acs

Calibro: 12
Camera di cartuccia: 76 mm (3”)
Sistema di chiusura: orecchioni e spalline trapezoidali, integrate da tassello su mensole
Bascula: in acciaio, con batterie estraibili
Finitura/incisione: con contrasto di parti lucide e opache; finitura a base di nichel con scritte e logo blu
Canne: Steelium Pro: acciaio trilegato Beretta, foratura profonda, martellatura a freddo, distensione sottovuoto. Nuova foratura interna con lunga conicità dell’anima
Lunghezza canne: 76 cm (30”), esemplare in prova; oppure 81 cm (32”)
Strozzature: strozzatori Extended Optima Choke (SK, CL, IC, M, IM)
Estrattori: automatici
Bindella: 10×8 mm ventilata a ponticelli, rabescata antiriflesso. Altezza 15 mm, regolabile in volata
Monogrilletto: selettivo e regolabile
Mirino: in fibra ottica bianca con mirino intermedio
Calciatura: noce altamente selezionato (classe 3) per venature e densità. Calcio a pistola, astina tonda. Calciolo Beretta Micro Core. Di serie il calcio regolabile B-Fast
Peso: 3,75 – 3,85 kg