“No time to die” arriva al cinema: le pistole di James Bond 007

no time to die

Finalmente l’attesa è finita: “No Time to Die”, l’ultimo film dedicato al personaggio di James Bond esce domani, 30 settembre, nei cinema italiani. Questo film, che è stato rimandato più volte dal 2020 a causa della pandemia, è il quinto e ultimo con Daniel Craig nei panni dell’agente segreto 007.

“No Time to Die”, prodotto da Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, vede tra gli interpreti Léa Seydoux, Ralph Fiennes, Rami Malek e Naomie Harris, mentre la regia è firmata da Cary Fukunaga.

La trama

Siamo cinque anni dopo la cattura di Ernst Stavro Blofeld (avvenuta nell’ultimo film della saga, “Spectre”). James Bond ha lasciato il servizio attivo e si sta godendo una vita tranquilla in Giamaica.

Viene però avvicinato dal suo amico e ufficiale della Cia Felix Leiter, che gli chiede aiuto nella ricerca di Valdo Obruchev, uno scienziato scomparso. Quando diventa evidente che Obruchev è stato rapito, Bond deve affrontare un cattivo i cui piani potrebbero vedere la morte di milioni di persone.

Le pistole di James Bond: la Walther Ppk

James-Bond-Walther PPKImmancabile tra le mani di 007, la pistola è un elemento chiave della spia “doppio zero”, quindi con licenza di uccidere. La pistola per antonomasia di Bond è la Walther Ppk, prodotta dal 1931.

L’assegnazione della pistola tedesca avviene in “Dr No” (1962), primo film della saga (25 pellicole in tutto, più l’apocrifa “Mai dire mai”, non riconosciuta dai produttori ufficiali della saga e uscita lo stesso anno di “Octopussy”).

Nelle prime scene M si fa consegnare da Bond la Beretta 34 in .25 Acp, giudicata troppo poco potente (ma Bond dice che in 10 anni di utilizzo non ha mai fallito), e gli fa consegnare una Walther, una Pp precisamente, camerata in 9 corto (anche se l’attore parla di una Ppk in calibro 7,65 mm).

Curiosità: M afferma che la pistola si è inceppata durante l’ultimo incarico di Bond, costringendolo a rimanere in ospedale per mesi. Questa scena è stata presa quasi alla lettera dal romanzo originale di Ian Fleming, anche se la Beretta nel libro era un 418 in .25 Acp.

L’incidente di cui parla M si svolge nel romanzo precedente, “Dalla Russia con amore”. In quel libro, la Beretta di Bond, con un silenziatore attaccato, rimane impigliata nei suoi vestiti, portandolo a essere pugnalato con una lama avvelenata.

Bond sopravvive e in “Dr. No”, M ordina a Q di dargli una nuova arma da fianco, la Walther Ppk in calibro 7,65 mm; in realtà, nel film maneggiano una Pp: la Ppk, introdotta nel 1931, è una variante della Pp creata nel 1929, dalla quale si distingue per le dimensioni e un peso più ridotti.

L’armiere per convincere Bond gli dice: “Ha una penetrazione come quella di un mattone attraverso una finestra”.

Altra curiosità: proprio quella pistola è stata battuta all’asta lo scorso anno, da Julien’s Auction, alla bellezza di 256mila dollari.

La Ppk è rimasta da allora l’arma per antonomasia di James Bond. Uniche eccezioni: la Walther P5 in 9 mm di “Octopussy” e la Walther P99 utilizzata da Pierce Brosnan nei suoi quattro film e da Daniel Craig in “Casino Royale”.

Se volete approfondire l’argomento “armi e James Bond”, andate a dare un’occhiata qui: non resterete delusi.