Presentato il testo unificato sulla riforma della legittima difesa

Il leghista Ostellari, presidente della commissione Giustizia del Senato, ha redatto il testo unificato sulla riforma della legittima difesa. Il documento armonizza le proposte contenute nei diversi ddl presentati dall’inizio della legislatura.

Sussiste sempre il rapporto di proporzione se ci si difende dal pericolo di un’offesa ingiusta: il testo unificato sulla riforma della legittima difesa introduce un avverbio pesante per estendere i limiti della non punibilità. E lo replica ribadendo che agisce sempre in stato di legittima difesa” chi respinga l’intrusione “posta in essere con violenza o minaccia di uso di armi o di altri mezzi di coazione fisica. Comincia così il ddl di sintesi preparato dal presidente della commissione Giustizia del Senato, il leghista Andrea Ostellari. L’intervento si è reso necessario per armonizzare le diverse proposte presentate dall’inizio della legislatura. Il disegno di legge prevede poi che non esista più l’eccesso colposo qualora si agisca “in stato di grave turbamento.

Pene più alte per furto e rapina

Buona parte del provvedimento è dedicata a un inasprimento delle sanzioni. Innanzitutto, in caso di condanna per furto in abitazione e furto con strappo, la sospensione condizionale della pena “è subordinata al pagamento integrale del risarcimento del danno. Le pene per violazione di domicilio salgono da un minimo di uno a un massimo di cinque anni di reclusione. Al momento la violazione di domicilio è punita col carcere da sei mesi a tre anni.

Se il reato è commesso con violenza a cose o persone, o il colpevole è palesemente armato, la pena sale da due a sei anni. Ora è da uno a cinque anni. Proposto anche un aumento della pena per il furto in abitazione e il furto con strappo: nella legislazione vigente è da tre a sei anni, l’intenzione è farla salire da quattro a sette anni. Innalzate di un anno, da quattro a cinque e da cinque a sei, le pene minime per rapina e rapina aggravata.

Risarcimenti e spese legali nel testo unificato sulla riforma della legittima difesa

Il legislatore ha intenzione di intervenire anche sul codice civile. Viene esplicitato che non c’è responsabilità civile (= pagamento del risarcimento) di chi si è legittimamente difeso. In caso invece di eccesso colposo, all’aggressore ferito è dovuta un’indennità “rimessa all’equo apprezzamento del giudice. La magistratura deve però tenere conto della gravità dei comportamenti del danneggiato e delle sue colpe. Infine, in caso di indagine per eccesso colposo di legittima difesa e successiva archiviazione, lo Stato deve coprire le spese legali.

Da qualche settimana la commissione Giustizia opera in sede referente, non più in sede redigente. Significa che, una volta aperta la discussione, il testo potrà essere emendato anche in aula.