Schmidt & Bender PmII 5-25×56: pronti per il test

Schmidt & Bender PmII

Schmidt & Bender PmIISembrava difficile migliorare la Steyr Ssg 08 calibro .338 Lapua magnum, una carabina che nel 2013 ci ha regalato sensazioni impagabili. Il costruttore austriaco lo ha fatto, facendo tesoro delle impressioni maturate sul campo. È nata così la Ssg 08 A-1, che Fabio Ferrari ha sottoposto a un approfondito test, abbinata a uno Schmidt & Bender PmII 5-25×56.

Prima di portare la Ssg 08 A-1 sul campo di tiro occorre un cannocchiale. Abbiamo richiesto a Schmidt & Bender Italia un PmII 5-25×56, e visto il tipo di prova, ho optato per un reticolo Pl4 Fine posto sul secondo piano focale.

Un cannocchiale sfruttabile fino a mille yard

Un cannocchiale da tiro piuttosto che militare, anche se appartiene alle serie Police & Military, sfruttabile fino a mille yard.

La finitura è in colore Ral 8000, con ghiere morbide e precise, torretta dell’alzo a doppio giro tarata in decimi di milliradianti. Le torrette sono di grosso diametro e dotate di blocco di sicurezza; non manca una comoda regolazione del parallasse. Eccezionale la manovrabilità della ghiera che varia gli ingrandimenti e di quella per la focheggiatura.

Senza bisogno di commenti la resa sul campo, con i colori resi in modo assai naturale e poco stancante in qualsiasi condizione di luce, dal tramonto all’alba, per usare una espressione “tarantiniana”. Si può mantenere la visione sul bersaglio per lungo tempo senza che insorgano sintomi di affaticamento visivo.

Schmidt & Bender PmII
Livella a bolla e chiave dinamometrica, per non lasciare nulla al caso nell’installare l’ottica Schmidt & Bender PmII 5-25×56 sulla carabina

Di assoluta precisione il sistema di taratura, anche con calibri come il .338 Lapua magnum, che sollecitano i meccanismi; azzerato il cannocchiale, basta mettere in posizione “Lock” le torrette e saremo certi che non ci sarà alcuna deviazione indesiderata.

La scelta dell’attacco

La lunga slitta della Steyr può causare difficoltà di montaggio; occorre scegliere un attacco di altezza tale che consenta un minimo spazio con la campana anteriore dello S&B. Per il tipo di arma sarebbe opportuno sceglierne uno a sgancio rapido, come quello da 34 millimetri che è stato gentilmente fornito dalla ditta Contessa di Marcheno, specializzata in tali costruzioni. A dire il vero Contessa è andato oltre, visto che su questo attacco ha realizzato un sistema per compensare il brandeggio, che può derivare da un allineamento non perfetto tra asse della canna e slitta/copricanna. In tal modo non si va a forzare la regolazione sul cannocchiale, che opera sempre con aggiustamenti fini, collocati intorno allo “zero” della scala di taratura della deriva. Un ulteriore vantaggio è la regolazione della forza di chiusura, che può essere facilmente adattata alle varie tolleranze di costruzione delle slitte presenti sui vari tipi di arma.

Per ottiche di riferimento (come questa) è doveroso porre attenzione a questi dettagli, solo all’apparenza secondari.

Schmidt & Bender PmII
Lo Schmidt & Bender 5-25×56 è sempre della serie “Police/Military”, ma per questa prova abbiamo chiesto un reticolo Pl4 fine, posto sul secondo piano focale, e la colorazione Ral 8000

La Ssg 08 in pratica: classe A+

Ospiti del Tsn di Pavia e del suo sistema elettronico Kongsberg Target System, abbiamo sfruttato le linee a 300 metri, consapevoli che un’arma simile può sparare agevolmente a cinque volte tanto. Consideriamo questa distanza quella minima per capire qualcosa sulla validità della carabina e delle munizioni.

Per questo test, non è stato mai usato alcun tipo di appoggio oltre al bipiede e al monopod, che fanno parte della dotazione di serie.

Abbiamo impiegato unicamente munizioni ricaricate, con tipologia di proiettile Lapua Lock Base 250 grani per il rodaggio e la taratura, e l’ottima Lapua Scenar da 250 grani per il resto del test. I bossoli Lapua sono stati trattati con la macchina per annealing della Amp e innescati con Federal e Cci large rifle magnum. Per la ricarica ho usato matrici della Forster Precision (ricalibratore integrale e metti palla standard).

La lunghezza del colpo è stata mantenuta di mezzo millimetro oltre quella consigliata dalle tabelle di ricarica Lapua/Vihtavuori. La momentanea indisponibilità di un secondo barattolo di polvere Hodgdon H-1000, che ho sempre utilizzato per questo calibro, mi ha spinto alla ricerca di una alternativa: la Norma Mrp.

Eseguita la taratura preliminare dello Schmidt & Bender PmII 5-25×56, ho usato i primi venti colpi a rodare per bene l’arma e a prendere confidenza. La struttura metallica del calcio non ha spigoli vivi pericolosi, ma se volete essere più tranquilli potete calzare un guanto sottile, per aumentare il grip esercitando una forza misurata e costante, senza preoccuparvi delle reazioni della carabina. Reazioni che sono quelle tipiche di un’arma militare di grosso calibro, dotata di un freno di bocca che infastidisce eventuali tiratori a lato, ma compie un egregio lavoro. A questo si affianca l’ampia impronta a terra del nuovo bipiede, che offre un ottimo supporto; sotto sparo la Steyr arretra di una ventina di centimetri, con uno scostamento laterale modesto, ben controllato dalla massa del fucile.

Durante le successive sessioni di tiro le Lapua Scenar da 250 grani, spinte da 90 grani di Hodgdon H-1000, hanno sviluppato una precisione elevata, con diverse rosate sui 30 millimetri tra i centri. Considerato il valore di 1 Moa a 300 metri, le rosate possono essere stimate di poco sopra 1/3 di Moa, un valore notevole per un’arma sniper.

Fabio Ferrari