Sorpassò un’auto in curva, c’è voluto il Tar per dargli il porto d’armi sportivo

Porto d'armi sportivo

Un cittadino di Caserta, ventitreenne all’epoca dei fatti, si era visto negare dalla questura il porto d’armi sportivo.

Un cittadino di Caserta, ventitreenne all'epoca dei fatti, si era visto negare il porto d'armi dalla questura per aver effettuato un sorpasso in curva.
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Un sorpasso in curva rischiava di costare caro a un cittadino di Caserta, al quale la questura aveva negato il via libera per il porto d’armi sportivo per questo motivo. Anche in assenza di condanne penali o amministrative, carichi pendenti e problemi di ordine pubblico. Ci ha pensato il Tar della Campania a fare giustizia, sanzionando come illegittimo il provvedimento e concedendo il nullaosta. Ma ci è voluto più di un anno. Nonostante il pagamento della multa entro cinque giorni dall’infrazione, per beneficiare della riduzione del 30%.
Il tribunale amministrativo ha deliberato che “la manovra di sorpasso ad altro veicolo in curva volgente a sinistra è una fattispecie non rientrante fra quelle che, per comune esperienza, di per sé siano indice di una personalità incline all’abuso delle armi”. Anche perché all’epoca dei fatti il conducente aveva ventitré anni. E l’evento non si è più ripetuto nel periodo seguente.

La questura di Caserta aveva tentato di rafforzare la propria posizione affermando che l’uomo si trovasse spesso in compagnia di pregiudicati o di persone che di lì a poco avrebbero avuto problemi con la giustizia. Ma il Tar ha ribadito che non si possono addurre motivazioni ulteriori dopo il primo contraddittorio. Lo prevede l’articolo 10 bis delle legge 241/1990 sulla trasparenza degli atti amministrativi. Il porto d’armi sportivo deve essere rilasciato.