Tiro all’aperto: la decisione del Coni

Tiro all’aperto la decisione del Coni
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Il garante del codice di comportamento sportivo del Coni ha archiviato la denuncia della Fidasc contro la Fitav cui si appoggia la Federazione italiana tiro all’aperto.

Denuncia archiviata e invito alla giunta del Coni perché definisca “più chiaramente le rispettive competenze delle due federazioni” che si spera collaborino: il garante del codice di comportamento sportivo del Coni si esprime così sulla pratica aperta dalla Fidasc contro la Fitav cui si appoggia la Federazione italiana tiro all’aperto. La Fidasc riteneva che le tre gare sperimentali organizzate nel 2021 da Fita e Fitav violassero le sue prerogative. “La Fidasc” scrive la Fita “vorrebbe impedire a un’associazione come la Fita-Fitav di svolgere le proprie discipline, considerandole erroneamente suo esclusivo dominio”.

La Fita ritiene che la querelle sia stata già risolta quasi dieci anni fa; era infatti il 2013 quando il Coni assegnò alla Fitav la titolarità del tiro combinato da caccia. Le gare sperimentali di tiro all’aperto, con armi a canna liscia e rigata, devono dunque “essere [organizzate] da Fita e Fitav”; è auspicabile “una forma d’accordo con la Fidasc, onde evitare altri incidenti che nuocerebbero a tiratori e società”. La Fita si dice infine convinta che il suo contributo sarà decisivo per aumentare i tesserati Fitav “e interesserà anche settori contigui come quello venatorio”. È un passaggio da non sottovalutare, “soprattutto [se si pensa che il Coni] lavorerà per unire le federazioni che si occupano di sport assimilabili”.

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