.308-Winchester

.308 Winchester vs .30-06 Springfield, due miti a confronto

In principio fu il .30-06 Springfield

Disegnato negli Stati Uniti come caricamento militare per sostituire gli ormai desueti calibri 6 mm “Lee Navy” e .30 US Army (.30-40 Krag), fu inizialmente adottato dal fucile modello 1903 Springfield modificandone la camera di cartuccia e utilizzato già a partire dal primo conflitto mondiale; rimase in dotazione all’esercito americano fino allo sviluppo del 7,62 mm Nato, ancora in dotazione alle Forze Armate dei paesi dell’Alleanza, e addirittura due anni prima dell’adozione militare allestito in versione civile con il nome di .308 Winchester (1952).

Caratteristiche delle cartucce

Analizziamo le caratteristiche delle due cartucce. Se il diametro della palla è comune, nominalmente per entrambe di .30” (7,62 mm), le differenze più sostanziali – capaci di influenzare in maniera significativa le prestazioni balistiche – si possono evidenziare a livello del bossolo, molto differente per forma e dimensioni: la lunghezza, in particolare, passa dai 63 mm del calibro più antico ai 51 mm di quello di più recente sviluppo; il diametro del fondello è identico (12 mm) e la lunghezza complessiva OAL è rispettivamente di 85 e 70 mm. Entrambi i calibri hanno servito egregiamente gli eserciti che li hanno utilizzati (e che continuano a farlo), i tiratori che li impiegano per il tiro sportivo e i cacciatori che li adottano nell’attività venatoria. Con qualche distinguo che consente agli estimatori dei due diversi caricamenti di confrontarsi da più di mezzo secolo in diatribe senza fine.

I due calibri

Cominciamo con l’esaminare l’elemento più evidente che differenzia i due calibri: la lunghezza. Lunghezza che diversifica di 12 millimetri i bossoli e addirittura di 15 la cartuccia finita, caratteristica che impone l’impiego di azioni standard nei bolt action in .308 e lunghe in .30-06. Una differenza di scarso conto per chi effettui tiri ponderati ma che fa pendere lievemente la bilancia a vantaggio del .308 qualora si necessiti di una ripetizione veloce o si impieghi una carabina semiautomatica. In questo caso, però, il vantaggio del .308 è del tutto teorico in quanto tutte le armi di produzione moderna sono esenti da inceppamenti e non faticano a espellere il pur lungo bossolo del .30-06 Springfield. È però da osservare che, storicamente, la lunghezza è stata proprio uno degli elementi che hanno guidato lo sviluppo del .308 Winchester.

Precisione

Utilizzato nelle armi di precisione fino all’avvento del nuovo calibro, il .30-06 risulta mediamente meno performante della cartuccia più moderna al punto che, nonostante il calibro Springfield sia ancora utilizzata da un nutrito gruppo di appassionati, il .308 risulta essere il calibro preferito sia nelle competizioni accademiche a 300 metri, dove detiene ogni record, che nel tiro a lunga distanza fino a 1.000 metri. Questa caratteristica ha guidato il mercato e si riflette in una maggior disponibilità di caricamenti Match per il .308 anche se oggi si tende a utilizzare calibri più moderni nati espressamente per l’impiego sportivo.

Prestazioni

A livello di prestazioni, le due cartucce presentano caratteristiche sostanzialmente simili ma non sovrapponibili. Come dimostrato dalla tabella allegata, frutto di una comparazione effettuata su munizionamento commerciale Norma testato di recente, tra i calibri c’è una differenza di circa il 5% in termini di velocità iniziale che condiziona tutto il ragionamento. Essendo infatti l’Energia data dal prodotto della massa del proiettile per il quadrato della sua velocità, a parità di peso di palla si assiste a un vantaggio del 15% in termini di “potenza” a vantaggio del .30-06, caratteristica ininfluente quando si debba bucare un bersaglio di carta ma molto più determinante quando invece si pratichi il tiro venatorio. La stessa differenza si ripete sulla traiettoria, con quella del .30-06 Springfield che risulta più tesa e richiede pertanto un minor intervento sull’ottica o le mire metalliche per compensare la caduta a distanze superiori a quella di azzeramento. Questa caratteristica è dovuta al maggior volume del bossolo del .30-06 (4,4 contro 3,6 cc), caratteristica che consente l’utilizzo di un maggior quantitativo di polvere. Il rinculo sarà inevitabilmente più corposo ma pur sempre accettabile.

  EcoStrike TipStrike Oryx Kalahari
Peso palla (grs) 150 170 165 150
Calibro .30-06 .308 .30-06 .308 .30-06 .308 .30-06 .308
V0 (m/s) 900 860 850 800 900 835 910 870
V100 (m/s) 826 788 784 736 807 746 808 771
V200 (m/s) 755 719 720 675 720 663 713 678
V300 (m/s) 689 654 660 617 639 585 624 592
E0 (J) 3.930 3.589 3.975 3.522 4.331 3.728 4.018 3.673
E100 (J) 3.309 3.012 3.379 2.981 3.483 2.978 3.166 2.882
E200 (J) 2.769 2.511 2.855 2.507 2.772 2.351 2.465 2.231
E300 (J) 2.300 2.078 2.397 2.093 2.180 1.833 1.891 1.702
Caduta a 100 m (mm) 0 0 0 0 0 0 0 0
Caduta a 200 m (mm) -103 -118 -119 -141 -113 -139 -113 -120
Caduta a 300 m (mm) -379 -425 -428 -497 -417 -503 -421 -445
Uso

Per quanto riguarda l’impiego dei due calibri a caccia, risultano essere tra i più diffusi a tutte le latitudini. Anche se oggi si tende a privilegiare calibri ipertrofici per sopperire a eventuali infelici piazzamenti del colpo, entrambi i calibri .30 oggetto di queste note si adattano – scegliendo oculatamente l’ogiva – fino a selvatici di dimensione media e medio-grande. Non a caso Ernest Hemingway utilizzava proprio il .30-06 nella maggioranza delle sue avventure venatorie in Africa.

Conclusioni

Per concludere è interessante osservare come entrambi i calibri siano stati utilizzati come base per lo sviluppo di altri: i .270W, .280R e .25-06 nel caso del .30-06 e i 7mm-08 e .243W, solo per citare i più utilizzati, nel caso del .308 Winchester.
Nella ricarica, entrambi i caricamenti si avvalgono delle palle da .30” potendo quindi accedere a un’offerta commerciale quanto mai vasta.