“Le fiere? Un’operazione ideologico-culturale per incentivare la diffusione delle armi”

Biatta
Archivio Shutterstock / DmyTo

Piergiulio Biatta, presidente di Opal, ha rilasciato un’intervista in cui definisce Hit Show come “un evento peculiare e anomalo” nel panorama europeo, di chiaro stampo politico

Biatta “Le fiere Un’operazione ideologico-culturale per incentivare la diffusione delle armi”
Archivio Shutterstock / DmyTo

Ormai è una rincorsa a commentare Hit Show. Ad attaccarlo, soprattutto. E la polemica avrebbe comprensibilmente stancato. Se non fosse per i messaggi lanciati in una sola direzione. Confini, il blog di Pierluigi Mele ospitato su Rai News, ha ospitato un’intervista a Piergiulio Biatta. E il presidente dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa (Opal) di Brescia contesta ancora una volta l’apertura della fiera ai minori.

La rilevanza culturale, sociale e politica di Hit Show

Ma non è il solo punto in cui Biatta attacca Hit Show. Oramai sui minori si è detto e scritto abbastanza. Il numero uno di Opal definisce la fiera “un evento peculiare e anomalo all’interno dell’Unione Europea. Perché “a Hit Show non vi è alcun esplicito divieto per gli espositori a raccogliere firme per petizioni, campagne e raccolte fondi per ogni tipo di iniziativa. E, si noti, tra gli espositori figuravano anche alcune associazioni che promuovono campagne per modificare le leggi sulla legittima difesa, per ampliare le condizioni per il porto d’armi e che incoraggiano a detenere armi per la difesa personale”.

Biatta ritiene Hit Show non una fiera di tipo espositivo e commerciale, ma “iniziativa di propaganda. Non solo per alcune attività venatorie o sportive tradizionali, ma soprattutto a favore di leggi e norme. E pertanto hanno una precisa connotazione e rilevanza culturale, sociale e anche politica”. Il presidente di Opal ritiene che la fiera di Vicenza si stia “rendendo protagonista di un’operazione ideologicoculturale. Anzi, “persino politica, in atto nel nostro Paese per incentivare la diffusione delle armi”.

Obama, l’M9 di Beretta e la Sig Sauer P320

Questioni d’America. Biatta ritiene che nella sostituzione della M9 di Beretta con la P320 di Sig Sauer per l’esercito non c’entri niente il trumpiano “American first”. Anzi, la decisione è da ricondurre all’amministrazione precedente. A Obama, sostiene Biatta, “non hanno certo fatto piacere le esternazioni del patron Ugo Gussalli Beretta contro alcune iniziative”. A partire da “quelle promosse dal governatore del Maryland per introdurre maggiori controlli sulla detenzione di armi”.