Caso Pozzolo: piccola arma, grande errore

Caso Pozzolo: piccola arma, grande errore - lampeggianti delle auto della polizia
© zef art / shutterstock

L’avvocato Fabio Ferrari commenta il caso Pozzolo.

Non mi sarei aspettato di commentare a inizio 2024 un fatto di cronaca come il caso Pozzolo, che conferma quanto scrivo da alcuni anni: si annidano tra gli appassionati di armi i loro peggiori nemici. Questa vicenda getta un profondo discredito verso tutti coloro che, a qualsiasi titolo, detengono un’arma. E conferma la via maestra percorsa da prefetture e Tar: togliere a tutti il porto di pistola per difesa personale.

Per capire la portata e l’effetto mediatico della notizia, ho provato a cercare su internet il sito del produttore del microrevolver protagonista del ferimento in seguito a «sparo accidentale». Le prime pagine sono occupate dalle notizie dell’incidente: nessuna traccia della incolpevole North American Arms.

In attesa che le indagini possano chiarire l’esatto svolgimento dei fatti – ormai il danno è fatto e ci riguarda tutti – qualche punto fermo si può anticipare.

  • Non deve passare il messaggio che le armi possano sparare accidentalmente. Nessuna arma spara da sola, men che meno i revolver North American Arms. Tecnicamente sono delle pistole a rotazione ad azione singola, di dimensioni lillipuziane. A ogni effetto armi comuni da sparo, dunque progettate per recare danno alla persona. Premesso che l’arma, per sparare, deve essere carica (questa lo era), perché ciò accada sono necessari due interventi da parte del tiratore: armare il cane e premere il grilletto.
  • Esiste un sistema di sicura passiva: il produttore North American Arms ha studiato un tamburo con tacche di sicurezza sulle quali va in battuta il cane. Quindi il cane, l’elemento che provoca lo sparo, quando è a riposo non poggia sulla cartuccia. Questo per evitare che una sollecitazione (una caduta a terra del revolver, per esempio) possa provocare lo sparo.
  • Il legittimo detentore (il deputato Emanuele Pozzolo) nega di avere sparato; il responso scientifico di ricerca dei residui di sparo confermerà o meno tale assunto. Resta comunque il dovere di diligente custodia del revolver (carico e portato come arma per difesa), obbligo sanzionato a livello penale.
  • La prefettura e la questura si sono subito mosse per sanzionare l’autore a livello amministrativo. Per molto meno (molto meno, lo ribadisco con forza) numerosi cittadini hanno perso armi e licenza; senza «spari accidentali» e senza lesioni a terzi. Giusto procedere in tal senso anche in questo caso, aspettando che sia fatta piena luce sull’accaduto.

Leggi le news, gli approfondimenti legali e i test di armi e di munizioni sul portale web di Armi Magazine.