Chiavi dell’armadio blindato lasciate a casa: la sentenza del Tar

Chiavi dell’armadio blindato lasciate a casa la sentenza del Tar
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Il Tar del Lazio ha confermato il provvedimento con cui il questore di Frosinone aveva revocato la licenza a un uomo di Paliano che non aveva portato con sé le chiavi dell’armadio blindato, al quale il figlio minorenne era riuscito ad accedere e dal quale aveva sottratto un’arma.

Non conta l’intenzione, in alcune circostanze un’azione si valuta solo in base alle conseguenze che è riuscita a produrre o a impedire – e, verrebbe da dire, all’educazione che si è stati in grado d’impartire ai figli: è questo, al netto dell’ultima considerazione, l’assunto su cui s’è basato il Tar del Lazio (sentenza 17035/25) confermando la revoca della licenza a un cittadino di Paliano (Fr), che trasferitosi per qualche giorno a Milano non aveva portato con sé le chiavi dell’armadio blindato in cui custodiva le armi.

Non conta neppure il fatto che l’uomo aveva chiuso le chiavi dell’armadio in una cassaforte a combinazione: rimasto a Paliano, il figlio minorenne era riuscito ad aprirla dopo essersi impossessato delle chiavi di casa sottraendole alla zia materna, alla quale i genitori lo avevano affidato; poi aveva preso una pistola «per portarla, insieme a un coetaneo, in un luogo pubblico». Del reato (articolo 699 del codice penale) s’era accorta una pattuglia dei carabinieri d’Anagni.

Per la giustizia amministrativa è rilevante «il fatto oggettivo, non contestato»: l’uomo s’è allontanato dalla propria abitazione «senza portare con sé le chiavi dell’armadio blindato»; dunque averle lasciate nell’appartamento «ha eliso quell’obbligo di custodia [delle armi] necessario per evitare il pericolo di utilizzo da parte di soggetti diversi».

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