Hämmerli Tac R1 22, black rifle in 22

Hämmerli Tac R1 22

Hämmerli Tac R1 22 è una carabina in calibro .22 Lr prodotta dalla storica azienda conosciuta e apprezzata nel mondo delle armi da tiro accademico, ed entrata nell’orbita del colosso Umarex.

Prendete il nuovo Tac R1 22 della tedesca Hämmerli (marchio distribuito da Bignami): a prima vista nessuno lo direbbe camerato per il calibro anulare, perché il caricatore è saggiamente dimensionato come quelli per il .223 Rem.
La verità si scopre solo estraendolo: l’imboccatura è infatti dimensionata sul .22. E poi i vari comandi riprendono quelli di un Ar15 vero e proprio e sono nel posto giusto. Il vantaggio più grande è nel prezzo: l’arma in versione .22 ha un prezzo di circa 500 euro, cifra che lascia spazio alla scelta di accessori.

Primo contatto

La Hämmerli Tac R1 22 è venduta in una scatola di cartone insieme con il manuale d’istruzioni che comprende anche una parte in italiano.

Di serie sono presenti le mire “metalliche”: tacca di mira e mirino di tipo “flip up” ovvero ripiegabili sono montati sulla lunga slitta Picatinny che sormonta l’upper receiver e continua sulla bella astina di sezione circolare con tre file di fori di tipo M-lok per il montaggio di accessori, dalla torcia tattica al bipiede alla presa verticale (vertical grip).

Noi abbiamo voluto esaminare quanta della precisione delle armi da tiro a segno sia stata trasferita in questa carabina: per questo abbiamo dotato la Tac R1 22 di un’ottica Konus, in linea con la fascia di prezzo dell’arma: la Konuspro As-34 2-6×28. La carabina è molto leggera: pesa 2,5 kg ed è molto veloce nel brandeggio.

Tanta leggerezza è legata ai materiali impiegati: alluminio per i due receiver e il paramano, polimeri per impugnatura (che è cava al suo interno) e calcio. A proposito di quest’ultimo: è regolabile su quattro lunghezze, che portano la lunghezza complessiva da 830 a 910 mm.

Per cambiare la lunghezza bisogna sollevare verso l’alto una leva rigata. Il calcio è fatto bene, con l’ultimo limite di avere un po’ di gioco, ma, considerando la fascia di prezzo, è un peccato veniale.

Comandi da Ar15

Diamo un’occhiata a leve e pulsanti sui due lati della nostra Hämmerli. Sulla sinistra abbiamo la leva della sicura a due posizioni (riposizionabile sulla destra, dove troviamo le indicazioni “safe” e “fire” con l’indicatore di stato dell’arma; la posizione della leva è felice: si raggiunge molto bene con il pollice; inoltre, può essere inserita anche se il cane interno non è armato.

Abbiamo poi il finto pulsante dello sblocco dell’otturatore: qui a bloccare l’otturatore è l’elevatore del caricatore che lo tiene aperto quando si è sparato l’ultimo colpo; per chiudere l’otturatore bisogna togliere il caricatore oppure inserire una munizione e camerarla.

Sul lato destro troviamo il pulsante di sgancio del caricatore, dalla classica forma allungata, e posto dietro due rilievi (orizzontale e verticale) che aiutano a trovalo senza guardare.

Abbiamo poi due “topos” della piattaforma Ar15: il (finto) pulsante del forward assist (per forzare l’ingresso in camera di cartuccia della munizione in caso di arma sporca) e lo sportellino che protegge la finestra d’espulsione da polvere e terra e si apre appena si arretra la manetta di armamento.

Quest’ultima ha la classica forma a T e reca sulla sinistra un uncino che si aggancia in un recesso nell’upper receiver e impedisce gli arretramenti involontari.

Funzionamento… regolabile

La canna misura 409 mm (16,1”) ed è avvolta da un manicotto in alluminio che le fa assumere dimensioni più consone a un black rifle; la volata termina con una filettatura a cui è avvitato uno spegnifiamma tipo bird cage con otto asole di apertura.

Il funzionamento è, come la quasi totalità delle armi semiautomatiche nel calibro anulare, a chiusura labile, il sistema più semplice di chiusura: l’otturatore viene tenuto in chiusura solo grazie alla propria massa e alla forza della molla di recupero, congiuntamente allo sforzo aggiuntivo necessario ad armare il cane in fase di rinculo.

Lo scatto a un singolo stadio ha, alla nostra misurazione, un peso consistente: 4,2 kg. Anche se rientra nel range previsto dalle specifiche di produzione (da 3 a 4,5 kg), da un’azienda nota per la produzione di armi da fuoco di livello olimpico con scatti misurati in ettogrammi, ci saremmo aspettati uno scatto più leggero.

L’aspetto interessante di questa Hämmerli è che l’otturatore dispone di un sistema di regolazione che permette di accordare il comportamento della carabina a cartucce di diversa intensità, allargando in questo modo il ventaglio di munizioni impiegabili.

Per regolare l’otturatore bisogna sollevare l’upper receiver e accedere così alla vite con testa esagonale posta proprio sotto la manetta di armamento e deputata a quest’operazione. Nella prova ho utilizzato anche munizioni subsoniche e non ho mai dovuto regolare la vite, ma è bello sapere che è possibile farlo.

Quanto al caricatore, è in polimeri e ha una capacità di 10 cartucce calibro .22 Lr; ha un cursore per abbassare la molla dell’elevatore e inserire le munizioni più facilmente.

La prova a fuoco

Siamo andati con la nostra Tac R1 22 al campo di tiro Oklahoma Camp di Uboldo dove ci sono ben sei linee dedicate al tiro a 50 metri. Le aspettative erano alte, considerata la fama di cui gode Hämmerli nel tiro a segno.

Con noi abbiamo portato munizioni di vario tipo: le Cci Velocitor, le Aguila Supermaximun Hollow Point e le Lapua Center-X. Dopo aver tarato il Konuspro, operazione sbrigata in pochi minuti (solo quattro colpi per arrivare nel 10) grazie all’ottima visione offerta dall’ottica (luce diurna con poco sole), abbiamo iniziato a macinare colpi: ebbene, la carabina ha soddisfatto le nostre aspettative in fatto di precisione, raggiungendo il risultato migliore con le Lapua, come ci aspettavamo. Ma anche con le altre munizioni la Tac R1 22 ha brillato.

L’unico vincolo è imposto al tiratore dallo scatto molto pesante che costringe a una trazione consistente sul grilletto: in questo modo è difficile mantenere stabile l’arma, anche se la corsa del grilletto è breve. Bisogna, insomma, farci il… dito. Durante la prova non abbiamo riscontrato alcun inconveniente: le munizioni sono state camerate senza problemi, così come i bossoli sono stati espulsi con decisione. La Hämmerli Tac R1 22 si conferma una bell’esempio di piccolo black rifle nel calibro anulare, da impiegare nel tiro ludico al poligono e nei campi di tiro.

Trovate la prova completa della Hämmerli Tac R1 22 nel fascicolo di giugno 2021 di Armi Magazine, in edicola fino al 15 giugno.

Armi Magazine giugno 2021