In ricordo di Mario Gussago

In ricordo di Mario Gussago

È morto Mario Gussago, già comproprietario dell’armeria Desenzani di Brescia.

Il 5 novembre ci ha lasciato, ultranovantenne, Mario Gussago. Anche se tantissimi lo conoscevano, probabilmente ad altri il nome è sconosciuto. In realtà dalla fine degli anni Sessanta e fino al 2009 è stato comproprietario dell’armeria Desenzani di Brescia; è soprattutto grazie a lui che in quel periodo è progressivamente diventata una delle più grandi e importanti armerie italiane, vero e proprio polo d’attrazione per tutti gli appassionati e i collezionisti di armi fini da caccia italiani e non solo.

Aveva la fortuna rara di riunire in sé sia una straordinaria abilità manuale sia la capacità mentale di comprendere, valutare e se del caso riparare tutti i meccanismi e tutte le soluzioni tecniche, anche le più astruse e stravaganti. Nel corso della sua lunghissima vita lavorativa durata circa settant’anni, iniziata nella fabbrica d’armi del commendator Lorenzotti, proseguita in una propria officina e infine continuata nell’armeria Desenzani, ha riparato, restaurato e se necessario ricostruito migliaia di fucili inglesi, belgi, italiani di ogni possibile marca e modello. Da ogni parte d’Italia arrivavano a lui armi inviate da armerie e da privati. Individuava immediatamente il problema e, coadiuvato da una squadra di provetti aiutanti, eseguiva perfettamente l’intervento più opportuno.

Protagonista di un’epoca d’oro

Insieme al socio amministrativo Giovanni Zulli, tra il 1969 e il 1970 aveva rilevato il Laboratorio armi di lusso Enrico Desenzani (celebre nome storico di Brescia) situato in via Pusterla; nel 1977 aveva trasferito l’armeria nella sede di via Oberdan, dove ancora si trova. In nome dell’armeria Desenzani Mario Gussago ha costruito oltre duecentocinquanta fra doppiette ad acciarini laterali e sovrapposti sidelock tipo Boss con una meccanica da lui modificata; sono stati di esempio anche per altri costruttori. Sono tutte armi finissime per esecuzione, linea, assemblaggio e finitura, che promanano in abbondanza classe e qualità.

Ancora pochi anni fa, anche se s’era ritirato ormai da anni, erano ricorsi a lui per un fucile inglese dalla particolarissima meccanica che un intervento sconsiderato aveva reso inservibile. Dopo aver girato per tutti gli armaioli di Bresca e dintorni senza che fosse stata individuata una soluzione, alla fine erano andato da lui; che in pochi minuti aveva individuato il problema e aveva impartito le istruzioni per risolverlo. Gussago è stato uno dei migliori armaioli del periodo che copre gli ultimi decenni del secolo scorso e i primi anni di questo; è stata un’epoca d’oro per il collezionismo di fucili di alta gamma e per la produzione di armi italiane di classe. Vadano alla famiglia le condoglianze della testata e mie personali. Riposa in pace, grande armaiolo Mario.

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