Smith & Wesson 49 Bodyguard cal. .38 Special, che snubby!

Piccola arma da difesa personale della nota Casa del Massachusetts, di stretta derivazione del modello 36, lo Smith & Wesson 49 Bodyguard è probabilmente lo snubby più diffuso al mondo

La caratteristica spina come ulteriore bloccaggio della cortissima canna: definisce a colpo d’occhio che la produzione dell’arma è antecedente al 1982

È caratteristica propria della Smith & Wesson aver allestito una serie di castelli di diverse dimensioni (e quindi robustezza) per alloggiare in sicurezza le munizioni: a munizioni più grandi (e di solito più potenti) corrispondono castelli più grandi. Prenderò in esame per queste pagine un esemplare con il più piccolo castello, il J: il modello 49, detto anche Bodyguard (inizio produzione 1959), evoluzione della Mod. 36 Chiefs Special (inizio produzione 1951). È nato con il chiaro scopo di fornire ai civili una pistola da difesa compatta e potente, ed alle forze dell’ordine un’arma che, per le sue caratteristiche fosse perfetta come back-up oppure per da nascondere sotto abiti civili per le operazioni in borghese. Rispetto al mod. 36 da cui deriva, gli è stata aggiunta una carenatura sul cane, in modo che in fase di estrazione non si possa impigliare nei vestiti. Il risultato è eccezionale sotto tutti i punti di vista: prima di tutto l’estrazione è esente da qualsiasi impuntamento (fondamentale in un’arma da difesa), ma per fare qualche tiro mirato in poligono è pur sempre possibile accedere al cane per usare la singola azione (tra l’altro netta come quella di un revolver da tiro), e quel poco di peso che viene aggiunto contribuisce alla stabilità al tiro. Ma quello che è più incredibile è che il ponte creato dalla carenatura distribuisce le vibrazioni generate dallo sparo in modo completamente diverso, rendendo veramente piacevole sparare con il Mod 49 anche con delle pesanti cariche +P, cosa che invece non si può dire per il Mod 36 ed ancor meno per il Mod 37 (l’omologo in lega leggera). È un’arma che conosco molto bene, visto che è stata la mia arma per il porto dissimulato fin quando ho avuto il porto d’armi da difesa personale, e che tengo ancora in denuncia sperando che me lo diano nuovamente.

 

Un (quasi) cinquantenne

Confronto tra il castello carenato della 49 e quello esposto della 36

Il modello preso in esame è stato prodotto tra il ’76 e il ’77, e direi che porta benissimo i suoi “quasi cinquant’anni”. Come tutti i .38 Special su castello J ha solo cinque colpi, in modo da poter contenere l’ingombro (soprattutto quello laterale, vero punto debole dei revolver). È una pistola nata per la difesa, e rimane ancora una delle scelte migliori: oggi ci sono armi più leggere o più potenti (lo stesso castello, grazie ai nuovi trattamenti termici regge perfettamente il .357 Mag), ma sono molto meno controllabili e meno piacevoli da sparare (e ritengo l’allenamento fondamentale). Unica modifica che ho fatto è stata cambiare le guancette, visto che il sottoscritto non ha propriamente delle “manine di fata”, e quelle originali scivolano troppo nella mia mano; l’after-market è comunque sconfinato. Oggi ci sono automatiche affidabilissime, che pesano e ingombrano meno, ed hanno più potenza di fuoco (inutile, visto che i conflitti a fuoco civili si risolvono in media in due colpi, quindi la 49 me ne dà più del doppio) e comunque la sicurezza che mi fornisce un revolver, che mai si inceppa e può ripetere solo premendo il grilletto anche in caso di munizione difettosa, per me è impagabile. Infine, spara in maniera divina: spesso in poligono il più stupito sono io, in particolare nel tiro rapido in doppia azione; credetemi che non sono un tiratore esoterico, ma sparare cinque colpi in doppia azione (di una fluidità disarmante) in tre secondi, e vederli tutti nella zona “A” del classico bersaglio Ipsc/Idpa è nella norma. Non so voi, ma io che ce l’ho non la cambio.

 

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Snubby

Termine confidenziale che deriva da Snub Nose (naso camuso), che si riferisce in modo molto diretto ed inequivocabile alla cortissima canna (leggermente sotto i 2”). È relativo a questo tipo di revolver in generale; quelli della S&W in particolare vengono anche definiti in gergo Smittie, termine affettuoso che potrebbe essere tradotto con “piccolo Smith”.

 

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Il cinema

La 49 Bodyguard ha un linea accattivante e soprattutto inconfondibile, per questo ha fatto più volte apparizioni al cinema. Forse una delle più famose è quella nella serie televisiva anni ’80 Miami Vice, in cui è la back-up dell’agente Ricardo Tabbs, il collega e amico di Sonny Crockett, i due personaggi principali della serie.

 

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Il parere dell’esperto

L’arma esce nel 1959, e già nel Gun’s Digest del 1960, il famoso Elmer Keith (tra le altre cose padre del .44 Mag), noto anche per ponderare i suoi pareri, non ha dubbi nel definire la Bodyguard 49 come “excellent choice”, scelta eccellente, per la difesa personale.

 

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Back-up

Vuol dire scorta, indica chiaramente le armi (solitamente molto compatte) tenute nascoste da utilizzare qualora non fosse più utilizzabile quella principale per una qualsiasi ragione: colpi esauriti, inceppamento, sottrazione, smarrimento; sono situazioni altamente improbabili per i civili, da non sottovalutare per gli operatori di pubblica sicurezza.