Il mini revolver North American Arms spara da solo?

Il mini revolver North American Arms spara da solo

Negli ultimi giorni, quotidiani a diffusione nazionale hanno così titolato in relazione alla notissima vicenda del colpo partito dalla calibro ventidue la notte di capodanno. Il titolo dell’articolo è giustamente provocatorio e accompagnato da un (necessario) punto di domanda. L’accento della cronaca verte sul fatto che, a mesi di distanza, i fatti non siano ancora integralmente chiariti: non hanno ancora individuato con certezza chi ha sparato con il mini revolver North American Arms

Da un punto di vista prettamente tecnico mi sento di rispondere no. Le North American Arms (Naa, anche per brevità) non sparano da sole. Non deve passare il messaggio, radicalmente errato, che un’arma spara da sola. Basta conoscere queste minuscole armi – e leggere per bene le loro caratteristiche – per capire che anche il costruttore americano si è posto una domanda e si è dato una risposta circa la loro sicurezza.

La sicurezza viene meno in caso di manipolazione impropria e negligente non solo con le Naa, ma con qualsiasi arma carica. Non che gli americani siano maestri assoluti nella costruzione di armi; probabilmente italiani, tedeschi e svizzeri hanno fatto e sanno fare meglio. Però in America c’è un concetto di responsabilità da danni del prodotto che qui manca, o è molto attenuato. Quindi le domande e le risposte della Naa (implementate nelle loro armi) servono principalmente come difesa contro possibili cause, che possono portare un produttore alla bancarotta tra danni diretti e punitive damage. Negli Stati Uniti i giudici hanno la mano pesante; non come col nostro Dieselgate, che finirà a tarallucci e vino.

Intrinsecamente sicura

Sul sito della Naa è evidenziato quanto è stato fatto; non sparano da sole neppure se cadono a terra cariche, figuriamoci se vengono semplicemente tenute in mano o in tasca. Da quanto è dato sapere, il cane della Naa (ad arma carica in condizione di porto) riposa entro una tacca del tamburo ben distante dal fondello della munizione. Il cane (caricato da una molla) non può ovviamente arretrare da solo.

Consci del fatto che un’arma di piccole dimensioni non può contenere meccanismi complessi come un orologio, con gli accorgimenti posti in atto dal produttore resta “intrinsecamente sicura”. Serve, dunque, un intervento esterno non casuale o accidentale per provocare lo sparo. Come per qualsiasi altra arma di  moderna concezione che non sia stata stupidamente modificata o taroccata da qualcuno. In questo caso di cronaca, nel cui merito non entro in quanto le indagini non sono concluse, si potrà semmai parlare di sparo non voluto ma colposamente provocato da un’impropria e/o negligente manipolazione della pistola. Stiamo a vedere come va a finire.

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